CATANZARO La Corte di Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza di condanna nei confronti degli imputati nel processo, celebrato con rito abbreviato, scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Katarion“. Secondo l’accusa, sarebbero due le attività principali del core business del sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro: lo spaccio di droga e le estorsioni. Circa 250 gli episodi di cessione di stupefacente documentati dalle attività investigative. Tra gli altri reati contestati, «associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco». La gip aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in abbreviato.
Al termine della Camera di consiglio, la Corte ha condannato Giuseppe Antonuccio, assolto per il capo 2 e pena ridetermina per gli altri capi di imputazione in 5 anni e 8 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Cesare Badolato); Mario Cianni a 16 anni (avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato); Poldino Cianni a 6 anni (Avvocato Cesare Badolato); Annaelisa Esposito a 2 anni e 10 mesi con revoca delle pene accessorie (avvocato Francesco Liserre); Flavio Graziosi a 7 anni e 4 mesi (avvocati Cesare Badolato e Giovanni Salzano); Alessio Presta a 4 anni di reclusione (avvocato Francesco Liserre); Alfonso Scaglione a 5 anni e 8 mesi (avvocato Antonio Crusco); Maurizio Tommaselli assolto per il capo 1 e pena rideterminata in 5 anni (avvocato Marco Bianco); Luigi Tundis a 4 anni e 4 mesi (avvocato Cesare Badolato); Franco Valente condanna a 10 anni di reclusione (avvocato Rossana Cribari); Gianluca Vitale a 8 anni (avvocati Riccardo Errigo, Giuseppe Bruno e Armando Sabato); Concettina Zicca a 2 anni e 10 mesi (difesa dagli avvocati Armando Sabato e Giuseppe Bruno).
Il collegio difensivo, in Appello, è composto dagli avvocati: Antonio Crusco, Francesco Liserre, Giuseppe Bruno, Armando Sabato, Marco Bianco, Cesare Badolato, Giovanni Salzano, Rossana Cribari, e Riccardo Errigo del foro di Locri.
(f.benincasa@corrierecal.it)
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