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I “campi minati” e il “fuoco amico”: così il centrodestra è già entrato in campagna elettorale

Dalla sanità alle infrastrutture e alle riforme: il cammino verso le Europee sta provocando diverse fibrillazioni nelle maggioranze di governo

Pubblicato il: 06/04/2024 – 15:17
I “campi minati” e il “fuoco amico”: così il centrodestra è già entrato in campagna elettorale

CATANZARO “Giù le mani dalla sanità calabrese”, sembra vuole dire il presidente della Regione e commissario Roberto Occhiuto, che è anche vicesegretario nazionale di Forza Italia, quando a muso duro polemizza con il governo Meloni e con il ministro Raffaele Fitto, uno dei big di Fratelli d’Italia, sbarrando la strada alla possibilità di drenaggio delle risorse per l’edilizia sanitaria. L’episodio in sé ovviamente non mette in discussione il patto di lealtà e di fedeltà che lega l’alleanza di governo a Roma come a Catanzaro nel segno del centrodestra, ma per tanti analisti politici è sintomatico di un dato: è ormai piena campagna elettorale in vista delle Europee e delle Amministrative, soprattutto in vista delle Europee, un voto che si sta configurando come la “madre” di tutte le battaglie politiche, il crocevia di futuri equilibri e di future ambizioni. Del resto, è lo stesso meccanismo elettorale delle Europee che alimenta questa dinamica, con quel proporzionale che porterà a una “guerra di tutti contro tutti”, amici (di governo) e nemici, paradossalmente forse più tra gli amici che tra i nemici. Per questo è già “fuoco amico” su tante vicende, a livello romano come a livello calabro, tra i partiti che compongono lo schieramento di centrodestra. Con settori che diventano “campi minati”, trincee alle quali non far avvicinare nessuno: le riforme istituzionale per Fratelli d’Italia, le infrastrutture – essenzialmente una, il Ponte – e l’autonomia differenziata per la Lega, la sanità per Forza Italia, giusto per fare qualche esempio.

“Fibrillazioni” elettorali

E così, da qui alle prossime settimane gli osservatori prevedono un’esplosione dell'”annuncite” e di prove muscolari ma anche una corsa alle primogeniture, e e fibrillazioni e colpi di spillo sempre più frequenti, comunque più frequenti di quanto non siano oggi, tra i partiti. In Calabria a quanto sembra sotto questo aspetto sembra che ci si sia portati avanti con il lavoro, se si considerano i “dispetti” che si stanno scambiando da un po’ Lega e Forza Italia, in lotta per il secondo posto del podio nel centrodestra a livello nazionale: ultimo esempio, a più di un addetto ai lavori non è sfuggita l’assenza di numerosi big del Carroccio calabrese alla recente visita in Cittadella del ministro leghista Giuseppe Valditara per la presentazione di un progetto pilota nel campo della scuola targato sì Regione sul piano istituzionale ma molto colorato di azzurro sul piano politico. Retropensieri, probabilmente, ma comunque indicativi di questo clima elettorale che ha iniziato a prendere piede anche in Calabria svelando del resto l’orizzonte, che è soprattutto quello del post-Europee, con i prevedibili contraccolpi del voto sui rapporti nelle maggioranze di governo (al plurale) e con le voci sempre più insistenti che già si rincorrono di rimpasti di governo (anche qui al plurale). (a. c.)

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