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la calabria vista dall’imprenditore

Bandecchi a Cosenza: «Non sono moderato. Dico sì al Ponte sullo Stretto solo se resta in piedi»

Il leader di Alternativa parcheggia il camper nel centro della città dei bruzi e spiega il perché della sua candidatura alle Europee

Pubblicato il: 07/04/2024 – 11:29
di Fabio Benincasa
Bandecchi a Cosenza: «Non sono moderato. Dico sì al Ponte sullo Stretto solo se resta in piedi»

COSENZA «Una giornata di mare». Qualcuno passeggiando su Corso Mazzini immagina una domenica trascorsa lontano dal caos cittadino, ma circostanze sconosciute negano la possibilità di lunghe passeggiate sul lungomare e consentono solo le estenuanti vasche tra una piazza e l’altra di Cosenza. Davanti la Prefettura, si forma un capannello, tutti con la testa rivolta verso un camper con il faccione di Stefano Bandecchi che parcheggia in una traversa del corso principale della città dei bruzi. Il leader di Alternativa popolare, sindaco di Terni, è candidato alle prossime elezioni Europee e diventa protagonista di questa domenica soleggiata cosentina. Il suo mini tour calabrese prosegue, dopo Reggio Calabria e Vibo Valentia, e fa tappa nella città dei bruzi. Qualche curioso si avvicina, i cronisti allungano i microfoni e iniziano a sollecitare l’imprenditore umbro sui principali punti del suo programma politico. L’incipit è chiaro: «Io non sono moderato, la moderazione non fa per me ma l’equilibrio si».

Stefano Bandecchi a Cosenza

La Calabria vista da Bandecchi

«La Calabria è sicuramente una terra particolare, difficile, ma con persone dotate di grande iniziativa e grandissima capacità. Ieri a Vibo ho trovato una realtà imprenditoriale forte e questo mi è molto piaciuto». Bandecchi dice di essere deciso ad ascoltare i cittadini. «Voglio ascoltare la gente, io sono la gente, vivo in mezzo alla gente, ho tutte quelle problematiche che abbiamo tutti noi e quindi credo che possiamo partire dalle cose piccole. Oggi l’Italia è un malato che sta male, vogliamo una politica attiva, propositiva, sicuramente basata sull’impresa. Senza lavoro non si può andare avanti. Noi non possiamo vivere di elemosina e nemmeno di lavoro di Stato. Noi dobbiamo creare posti di lavoro». Per l’imprenditore, il Paese ha «svenduto» le principali imprese. «Ci siamo venduti la Telecom, ci venderemo anche qualche altro gioiello. Non è rimasto più niente in Italia. La Fiat è andata. Oggi non siamo nel 2024, ma 1945».

Il Ponte sullo Stretto

«No lavoro, no party». Sembra questo il messaggio di Bandecchi, quasi a riprendere la frase cult di Roberto Occhiuto «no money, no party». Nel caso del governatore della Calabria il riferimento è all’autonomia differenziata, per Bandecchi il faro restano l’impresa e gli imprenditori. Sul Ponte sullo Stretto, invece, il leader di Alternativa Popolare si dice favorevole ma solo «se resta in piedi». «Voglio la certezza, a livello ingegneristico, che questo ponte resti in piedi. Ho sentito alcuni dati che mettono questo in dubbio, il Ponte che io userò per andare in Sicilia a limite in vacanza lo pagherete voi, lo pagheranno i calabresi e lo pagheranno i siciliani». E sulle opportunità garantite dalla costruzione della infrastruttura, Bandecchi risponde: «non so quanto possa essere vantaggioso, perché posso attraversarlo e andare in Sicilia in poco tempo ma eventualmente non rimarrei in Calabria a dormire e questo potrebbe non essere così conveniente per gli imprenditori vostri corregionali».

Bandecchi e le sponsorizzazioni nel calcio

Dopo le proposte, rimandate al mittente, di sponsorizzare le squadre di calcio di Reggina e Vibonese, chiediamo a Bandecchi se avesse intenzione di proporre una partnership anche al patron del Cosenza, Eugenio Guarascio. Già presidente della Ternana, l’imprenditore ammette di aver un unico rimorso «non essere arrivato in Serie A». Sul Cosenza, Bandecchi glissa, ma ricorda di essere principale sponsor della squadra di Atletica leggera “Libertas Unicusano Livorno”, «una delle due squadre più forte d’Italia». Tornando al calcio, Bandecchi ritorna sulla proposta rifiutata dal club Reggina. «Avevo offerto già due o tre mesi fa alla Reggina una sponsorizzazione da 100.000 euro, ieri ho fatto la stessa proposta al patron della vibonese, di cui ho stima».
(f.benincasa@corrierecal.it)

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