GIRIFALCO Il padre cappuccino Giovanni Fiore da Cropani, ministro provinciale dell’ordine dei frati minori e teologo, scrive che Girifalco «è terra molto antica». Siamo a fine 600 quando nel volume, “Della Calabria illustrata”, si parla di un Comune che diventa ducato, proprietà dei Caracciolo per discendenza femminile in epoca spagnola si dice poi che durante il Regno di Napoli ospitò forse la prima loggia massonica. La novità per un centro che in Calabria fino a qualche anno fa è stato sinonimo di “ospedale psichiatrico” – la notizia è stata riportata dalla Tgr Calabria nei suoi notiziari di oggi – è che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso che Girifalco d’ora in poi potrà chiamare se stessa città. A fare da tramite la prefettura e il Viminale: oggi, chi varca i confini di quel comune può essere certo di stare attraversando un pezzo importante di storia del Meridione, dove la piazza è intitolata a Tommaso Campanella e il castello poi convento fu dei Monaci riformati. E’ proprio lì che sorgerà, molto dopo, il manicomio, l’ospedale psichiatrico, chiuso come gli altri grazie a Basaglia. Oggi il racconto di questo luogo si arricchisce di un nuovo capitolo.
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