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«Non possiamo cedere un solo centesimo. Sono stanco di vedere incompiute in Tv» – VIDEO

Occhiuto sul braccio di ferro col governo: «Calabria prima di tutto». «Non sono sicuro che i ministeri approvino la rete ospedaliera ma ci proviamo»

Pubblicato il: 08/04/2024 – 12:37
«Non possiamo cedere un solo centesimo. Sono stanco di vedere incompiute in Tv» – VIDEO

CATANZARO «La sanità purtroppo è un disastro in tutta Italia, in tutte le regioni si lamentano del sistema sanitario perché per troppi anni questo sistema sanitario è stato poco finanziato e poco riformato da tutti i governi di centrodestra e centrosinistra, in Calabria ancora di più perché sconta il dramma del commissariamento. Questa è la ragione per cui la Calabria non può cedere un centesimo delle risorse che ha: sono un dirigente nazionale del centrodestra, ma sono innanzitutto il presidente della Regione Calabria, quindi quando c’è da difendere le ragioni della Calabria e dei calabresi queste ragioni vengono prima di ogni altra cosa». Così il governatore Roberto Occhiuto, intervistato dai giornalisti a margine di un incontro alla Cittadella, intervenendo sul “braccio di ferro” con il governo sulle risorse per l’edilizia sanitaria: nei giorni scorsi Occhiuto ha riprogrammato tutte le risorse residue dell’articolo 20 in modo da evitare il taglio di fondi per la Calabria.  Un passaggio sui fondi per il nuovo ospedale di Catanzaro: «Nessuna preoccupazione, nel senso che – ha sostenuto Occhiuto – le risorse ci sono e peraltro fino a quando io avrò voglia di occuparmi della Regione Calabria la Regione riuscirà ad ottenerle anche in futuro. Credo di aver dimostrato che in questi due anni abbiamo fatto incrementare il fondo sanitario per la Calabria. La Calabria ha più di quanto aveva negli anni passati».

La rete ospedaliera

«In generale – ha spiegato Occhiuto – abbiamo avuto la scorsa settimana altri 30 milioni di euro per l’assistenza domiciliare. Il problema non è un problema di risorse. Le risorse ci sono, io sono impegnato ad averne per la Calabria molte di più, intanto sono impegnato a dimostrare che la Calabria però le sue risorse le vuole utilizzare per rifare gli ospedali. Sono stanco di vedere nelle televisioni nazionali immagini di ospedali incompiuti da 20 anni, da 30 anni, questi ospedali devono essere completati e devono essere completati con le risorse che ci sono. Anche gli altri interventi dell’edilizia sanitaria saranno realizzati, come per esempio quelli finanziabili attraverso i fondi dell’Inail, sto aspettando che si strutturi la nuova governance dell’Inail, subito dopo andrò a trovarli per mettere a terra tutte queste altre risorse che l’Inail ha già in bilancio e che deve spendere in Calabria». Il capitolo rete territoriale: «I presidi sanitari decentrati avranno comunque una loro funzione nel sistema sanitario regionale, è chiaro che quando si progetta la rete ospedaliera si progetta secondo i criteri della legislazione nazionale, per esempio del Dm 70 che stabilisce che le unità operative complesse devono essere in un certo numero, devono essere dislocate sul territorio. Anche qui – ha rimarcato il presidente della Regione – c’è sempre un lavoro di trattativa, io per esempio non sono affatto sicuro che la rete ospedaliera che abbiamo licenziato sarà approvata dai tavoli ministeriali, soprattutto dal Mef. Ci proviamo, ma la rete ospedaliera della Calabria è una rete ospedaliera che dovrà essere comunque continuamente manutenuta. Ora, se partono i nuovi ospedali, è evidente che cambia la vocazione anche degli ospedali vicini. Se parte per esempio l’ospedale della Piana di Gioia Tauro, quello sarà l’hub che concentrerà la maggior parte delle risorse. Significa che gli ospedali più vicini potranno essere per esempio ospedali mono-specialistici, dove si trattano con un livello di specializzazione più elevato alcune patologie. Siamo tranquilli i cittadini della Calabria, siamo tranquilli soprattutto i cittadini dei comuni che ora stanno protestando. Mi viene da sorridere perché uno di questi comuni è Polistena. Quando io mi sono insediato a Polistena c’erano i crateri nel pronto soccorso, abbiamo rifatto il pronto soccorso. Stava chiudendo l’ospedale. I primi cubani che ho preso li ho mandati a Polistena. Polistena credo che sia allo stato uno degli ospedali che funziona meglio nella provincia di Reggio Calabria. Non sono un pazzo, non voglio chiuderlo. Anzi, credo che quell’ospedale possa avere un futuro. È chiaro – ha concluso Occhiuto – che nel momento in cui dico che va fatto l’ospedale della Piana di Gioia Tauro, devo dire ai ministeri affiancanti e quell’ospedale con centrale attività che ora si svolgono nella stessa zona». (a. cant.)

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