«Mio padre Dario è stato certamente uno degli uomini politici più importanti della Calabria. E con lui, comprendendo anche il periodo fascista, Michele Bianchi, Riccardo Misasi, Cecchino Principe, Casalinuovo, Gennaro Cassiani, il grandissimo Fausto Gullo Probabilmente Giacomo Mancini li ha superati tutti, già partendo dal fatto che la sua presenza ha oscurato quella del padre Pietro, altro grandissimo uomo politico.Oggi ricorre l’anniversario della morte di Giacomo. 44 anni deputato, nove sindaco amatissimo di Cosenza. Ministro, segretario nazionale del Psi, uomo carismatico e affascinante. Mancini fu definito da Giorgio Napolitano come il più grande meridionalista del dopoguerra.Era un uomo del fare ma anche e soprattutto un dirigente politico immenso. Un uomo potentissimo che viveva in affitto, tanto era disinteressato ai beni materiali.Il figlio, Pietro, oltre a essere un giornalista colto, è stato sindaco di Cosenza con una impronta di onestà. Stessa cosa dicasi per il nipote Giacomo, deputato e assessore regionale e persona estremamente perbene. Giosi, la figlia femmina, è una donna ammirevole per la sua fierezza.Giacomo, che era vedovo di una grande e nobile signora, sposo ‘ poi Donna Vittoria, autodidatta e capace di essere una prima donna autorevole e leggendaria. Mancini resterà sempre il politico più amato dai cosentini ma soprattutto l’uomo coraggioso e il politico visionario che diede voce al Sud».
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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