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buona sanità

«Anche in Calabria è possibile ricevere cure di qualità senza dover andare fuori regione»

La testimonianza della giornalista Dominga Pizzi che racconta la sua esperienza al Gom di Reggio

Pubblicato il: 09/04/2024 – 17:33
«Anche in Calabria è possibile ricevere cure di qualità senza dover andare fuori regione»

REGGIO CALABRIA Una storia di buona e bella sanità dalla Calabria, nel caso specifico dal Gom di Reggio: a renderla nota e pubblica la giornalista e conduttrice Dominga Pizzi. «Nella settimana precedente il Santo Natale – racconta Pizzo – faccio una mammografia al presidio ospedaliero Melacrino-Morelli con il dott Arciello primario del reparto di Radiologia del Gom che con la sua scrupolosità e professionalità visionando le immagini subito capisce che c’è qualcosa che non va. A seguire qualche giorno dopo ecografia e risonanza magnetica con e senza contrasto con la dottoressa Carmela Mila Falcone che mi tranquillizza per ogni esame a cui andavo incontro. Prossimo passo biopsia con l’infermiera Viviana Sarpini  con il dott Vincenzo Cedro Dirigente del reparto Breast Unit del Day Hospital anche lui con grande competenza e sensibilità mi spiegava cosa mi andava a fare per poter avere l’esame istologico che andava a confermare quello che già in questo primo percorso i medici intervenuti già sapevano e quindi prossimo step l’operazione col professore Salvatore Maria Costarella a cui mi affidavo ad occhi chiusi visto la sua grande competenza dedizione e professionalità che lo contraddistingue da sempre e lo precede  Sono stata immediatamente presa in carico dalla Breast Unit o Centro di Senologia Multidisciplinare  E’ una struttura specializzata nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria al seno al Gom di Reggio Calabria. Faccio subito la visita con la dottoressa Senologo Maria Giovanna Notarangelo che si mette subito a totale disposizione con il suo garbo e la sua professionalità in questo reparto nuovo che disconoscevo presente da qualche anno altamente specializzato che offre un percorso di cura completo e integrato con degli “angeli “ come l’infermiera nonché Case  Manager Antonella Sapone che ti prendono per mano e ti seguono nel percorso che devi intraprendere con un team di varie figure professionali pronti ad aiutarti per superare al meglio le difficoltà che ti si presentano. Trascorrono le festività e subito vengo chiamata per il pre ricovero per fare gli esami dovuti e il10 gennaio vengo operata. L’intervento fortunatamente è andato bene: si portano i postumi post operatori e adesso si aspetta l’esame istologico per sapere il da farsi e continuare con un iter da seguire come da prassi. Prossimo step – aggiunge Dominga Pizzi – riabilitazione oncologica come da linee guida del protocollo internazionale allo studio Bozzaotra che con la sua sensibilità e professionalità mi sta aiutando oltre alla riabilitazione anche a riacquistare la fiducia in me stessa che in questi periodi si viene a perdere facilmente».

«Anche in Calabria ci si può curare»

Pizzi prosegue: «Nel corso di tutto il mio percorso di cura, ho avuto modo di apprezzare l’eccellenza delle cure offerte dal Gom di Reggio Calabria. Il personale medico e sanitario è sempre stato disponibile, cortese e professionale. Ho percepito una grande attenzione alla persona, oltre che alla cura della malattia. Voglio pubblicamente ringraziare chi mi è stato accanto dall’inizio il tecnico infermiere Elena De Pietro che con la sua sensibilità mi ha preso per mano e mi ha accompagnato sino in sala operatoria assistendo a tutto l’intervento e ha continuato anche una volta dimessa a casa. Il personale tecnico ed infermieristico del reparto di chirurgia d’urgenza il capo sala Mario Cucinotta e la vice capo sala la signora Mimma Mandica compreso il personale Oss (la volontaria Govic Mary Catalano persona meravigliosa) che svolgono un ruolo fondamentale visto la carenza di personale a cui la sanità calabrese in particolare va incontro. In sala operatoria ringrazio tutti per come mi hanno tranquillizzata ed accolta appena entrata ..dei veri professionisti col sorriso sulle labbra e pronti a dare una parola di conforto, gli aiuti i dottori Vincenzo Cedro e Bruno Giordano la strumentista Luigia Ielo l infermiere Andrea Marino l’anestesista Demetrio Labate e il volto amico della strumentista Nunzia Bruno  La mia storia è un esempio di come, grazie alla professionalità e alla dedizione di medici e operatori sanitari, è possibile superare anche le sfide più difficili. In primis ho notato l’umanità, la sensibilità, la parola pronta detta al momento giusto per sorreggerti psicologicamente da parte di queste figure professionali perché dapprima non riesci a metabolizzare ciò che ti sta succedendo, il periodo particolare da affrontare come una guerriera e il dopo dove sono entrati altre figure professionali, dall’oncologa dottoressa Agostino alla radioterapia la dottoressa Marchione. Vorrei lanciare un messaggio di speranza a tutte le donne che si trovano a dover affrontare un percorso di cura per un tumore al seno. Non abbiate paura, non siete sole. La medicina moderna offre cure efficaci e la rete di supporto è ampia e solida. La prevenzione e i controlli per noi noi donne sono fondamentali. Con la giusta determinazione e l’aiuto di chi vi ama, potrete superare anche questo momento difficile come lo sto facendo io. Ho scelto di rimanere nella mia terra e sono felice di averlo fatto perché ho potuto affrontare questo momento particolare e difficile con serenità e fiducia insieme ai miei affetti e alla mia famiglia che ringrazio. Grazie al professore Salvatore Maria Costarella che non finirò mai di ringraziare per come mi è stato vicino per la sua sensibilità la sua dedizione al lavoro che lo vede operativo dalle 8 del mattino sino alle 21 e anche oltre nel giorno degli interventi da oltre 30 anni e che prego il buon Dio di guidare sempre le sue mani e la sua testa per salvare le vite che gli si presentano ogni giorno avendo fatto della sua professione una missione. La mia personale esperienza – conclude Dominga Pizzi – dimostra che, anche in Calabria, è possibile ricevere cure di qualità senza dover andare fuori regione».

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