TORINO Spunta anche l’asse ‘Ndrangheta-camorra nell’inchiesta della Dda di Torino e dei carabinieri del Ros chiamata in codice Echidna. Due delle persone coinvolte, Antonio e Luigi Mascolo, originari di Castellammare di Stabia (Napoli) e residenti nel Torinese, farebbero parte del ‘locale’ ‘ndranghetistica di Volpiano ma, secondo quanto si ricava dalle carte del procedimento, si sarebbero adoperati per aiutare degli esponenti della camorra stabiese al punto che il gip, nell’ordinanza di custodia cautelare, si dice colpito dal fatto che «nonostante la lontananza dalla loro regione di provenienza, questi legami continuassero a essere attivi e costanti». Si tratta in particolare di componenti della famiglia Vitale, considerata vicina al clan D’Alessandro, per esempio accogliendo Luigi ‘Gino’ Vitale a Leinì per fargli trascorrere un periodo agli arresti domiciliari. Lo scrive Ansa. Intanto Antonio Mascolo si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ difeso dall’avvocato Antonio Mencobello.
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