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La folle notte di violenza a Lamezia: la rissa, l’inseguimento e il tentato omicidio

La Polizia ha ricostruito, attimo dopo attimo, tutto ciò che è avvenuto la notte del 30 marzo scorso, fino all’arresto di due giovani

Pubblicato il: 10/04/2024 – 10:17
di Giorgio Curcio
La folle notte di violenza a Lamezia: la rissa, l’inseguimento e il tentato omicidio

LAMEZIA TERME Una notte di ordinaria follia e violenza, nel pieno centro di Lamezia Terme, alla vigilia di Pasqua. Si è consumata tutta in pochi minuti, lo scorso 30 marzo, quella che poteva diventare una vera e propria tragedia. A documentare tutto, frame dopo frame, le immagini di videosorveglianza.
A ricostruire, invece, il quadro ci hanno pensato gli agenti della Squadra mobile della Questura di Catanzaro e del Commissariato di Lamezia Terme che, all’alba di ieri, hanno proceduto all’arresto di due persone, i lametini Franco Trovato (classe 2000) e Antonio Masi (classe 1998), accusati di tentato omicidio in concorso. Masi, in particolare, già avvisato orale di Ps, ha alle spalla anche precedenti per truffa. Trovato, invece, è il figlio di Luigi Trovato (cl. ‘70), morto nell’agguato a colpi d’arma da fuoco avvenuto a Lamezia Terme il 7 marzo 2022.

L’indagine

Una indagine resa complessa dai protagonisti della vicenda che, alle prime domande degli agenti, hanno fornito un quadro ben diverso rispetto alla realtà. I poliziotti, chiamati nella notte del 30 marzo scorso per un incidente stradale avvenuto su Corso Numistrano a Lamezia Terme, una volta sul posto si sono accorti che non si era trattato di un incidente casuale, ma del consapevole tentativo di investire, guidando l’autovettura ad alta velocità, un uomo, poi identificato in Ottorino Rainieri, soggetto sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata.

La rissa

Tutto sarebbe partito da una rissa scatenatasi in un noto locale della movida lametina, su Corso Nicotera. Le immagini della videosorveglianza, insieme alle dichiarazioni di uno dei presenti, documentano l’arrivo dei protagonisti della vicenda, la vittima e i due presunti responsabili. C’è il gruppo formato da Ottorino Rainieri e un suo amico che giunge al “Cafè Retro” in compagnia di altri due soggetti. Successivamente, sopraggiunge un gruppo di persone formato da Franco Trovato e Antonio Masi. Come riporta il gip nell’ordinanza «all’interno del locale, evidentemente, nasce una discussione tra i due gruppi che sfocia, all’esterno del locale, in una rissa». I motivi non sono noti ma, secondo una ipotesi, potrebbero risalire nel legame di parentela dell’amico di Rainieri con uno dei responsabili dell’omicidio di Luigi Trovato.

L’inseguimento

I gruppi si allontanano poi dal locale ma, lungo il tratto di strada, «si incrociavano nuovamente» riporta il gip nell’ordinanza e a questo punto «Trovato, alla vista di Rainieri, fermava la propria auto. Alla guida della Mercedes, non curandosi del fatto che la strada che stava percorrendo fosse a senso unico, effettua un’inversione di marcia e, percorrendo un tratto di strada contromano, repentinamente punta la vittima, scagliandosi contro di lui». La vittima, accortosi di quanto stava per accadere, con prontezza di riflessi è riuscito a saltare e ad impedire così che l’impatto potesse essergli fatale, «riportando esclusivamente una “frattura scomposta malleolo tibiale collo piede sinistro”». Dopo l’impatto entrambi, una volta scesi dalla Mercedes, si dirigono ancora contro Rainieri « per proseguire nell’aggressione» riporta il gip nell’ordinanza «impedita dall’intervento di terze persone che si frapponevano tra gli aggressori ed il soggetto ferito che nel frattempo, zoppicando, provava ad allontanarsi», per poi raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme. (g.curcio@corrierecal.it)

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