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la riflessione

La sincerità di Occhiuto

Stamattina Roberto Occhiuto ha pubblicato un post nel quale ha fatto un’analisi della situazione calabrese. Ha onestamente detto la verità e cioè che la sanità ancora non funziona, che l’ambiente …

Pubblicato il: 10/04/2024 – 12:57
di Mario Campanella
La sincerità di Occhiuto

Stamattina Roberto Occhiuto ha pubblicato un post nel quale ha fatto un’analisi della situazione calabrese. Ha onestamente detto la verità e cioè che la sanità ancora non funziona, che l’ambiente ha bisogno di uno sforzo forte, che la Calabria in sostanza paga quello che tutti sappiamo e cioè decenni di regionalismo disastroso. Occhiuto, per usare una metafora calcistica, ha trovato una squadra di serie C, senza infrastrutture e forse senza nemmeno i palloni per potersi allenare. Si chi è stata la colpa? Di sinistra e destra, dal 95 in poi, che non hanno impresso nessuna accelerata ai progetti in corso. La Calabria ha speso dal 90 al 2020 la media del 34% dei fondi comunitari. Un dato incredibile. Sulla qualità della spesa, poi, meglio tacere. Quando si è insediato Occhiuto, specialmente sul Tirreno cosentino, grandi infrastrutture non erano nemmeno collettate e scaricavano in mare. Sulla sanità che dire? Dal 2009, anno in cui è stata commissariata, al 2021 è stata prima costretta a un piano di rientro sanguinoso con la chiusura di ospedali e poi affidata a una serie infinita di commissari che non hanno fatto nulla. Per poterla mettere a norma ci vogliono almeno due legislature. E certo alla fine del 2026 la situazione sarà certamente di gran lunga migliore di quella che era al momento dell’insediamento dell’attuale Presidente. Però tante cose buone si intravedono. Fra queste la nascita della facoltà di medicina a Cosenza, che può agganciarsi a un grande policlinico, la realizzazione dell’ospedale di Sibari (che doveva essere inaugurato il 2010….), altri nosocomi che devono sorgere. E poi il miglioramento della rete territoriale. Su questo Occhiuto andrà avanti certamente in collaborazione con le forze sociali ma non si farà intimidire da resistenze di corporazione. Abbiamo eccellenze in oncologia, cardiologia e cardiochirurgia, per citare le branche più delicate, che consentono di fare curare bene in loco tante patologie. La traversata nel deserto non è ancora a metà viaggio ma è importante che sia in corso. E su questo tema sarebbe meglio che le opposizioni facessero fronte comune. Perché le responsabilità del passato sono condivise e le opzioni del futuro appartengono a tutti.

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