REGGIO CALABRIA Ci sarà anche (e soprattutto) il dibattito sull’autonomia differenziata all’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale, in programma il 18 aprile. Lo riferiscono fonti di Palazzo Campanella alla luce dell’esito della Conferenza dei capigruppo convocata oggi dal presidente Filippo Mancuso. Una seduta sull’autonomia differenziata del resto era stata preannunciata già dallo stesso Mancuso nell’ultimo consiglio regionale: in quell’occasione il Pd aveva chiesto che si discutesse una propria mozione accogliendo però poi la proposta dello stesso Mancuso di rinviare il dibattito alla prima occasione utile. E’ evidente comunque che il Consiglio regionale del 18 aprile prossimo si profila già come uno snodo politico molto importante. Ovviamente si tratta di capire se ci saranno una o più mozioni e se tra gli schieramenti si proverà a trovare una posizione di sintesi da far confluire in un atto conclusivo di tutto il Consiglio regionale, approdo ovviamente non facile ma non impossibile, e del resto a quanto risulta tra centrodestra e centrosinistra da settimane è in atto una interlocuzione in tal senso. Si vedrà dunque nei prossimi giorni ma intanto è abbastanza chiaro che l’appuntamento consiliare è molto delicato, perché il tema dell’autonomia differenziata si intreccia inevitabilmente con il contesto politico generale, a livello nazionale ma anche regionale, in vista delle Europee, con una specificità peraltro tutta calabrese.
Se la posizione del Pd e del centrosinistra, contenuta in un a nozione depositata già da settimane, è radicalmente contraria all’autonomia differenziata per come voluta dalla Lega di Salvini e Calderoli, nel centrodestra le posizioni sono complessivamente favorevoli ma presentano anche diversi distinguo, come quelli evidenziati da Forza Italia e dal governatore e vicesegretario nazionale azzurro Roberto Occhiuto, che chiedono garanzie sui Lep e sulle risorse (il claim “no money no party”, ormai entrato nel linguaggio comune della politica calabrese). Tra l’altro i capigruppo del centrodestra alla Regione, compresi quelli della Lega, nei giorni scorsi hanno reso noto un documento, firmato in testa dal presidente Mancuso, nel quale si “frena” rispetto al Ddl Calderoli e alla visione spinta di autonomia differenziata cara al Carroccio: un documento apparso, a quasi tutti gli analisti, aderente alla linea di Occhiuto. Il tema è comunque molto più ampio, si lega alle fibrillazioni nella maggioranza di governo fra Forza Italia e Lega, in lotta per il secondo posto di coalizione alle Europee, e impegnati in un braccio di ferro anche nella periferia calabrese (con una infuocata e incrociata campagna acquisti, con l’ultimo capitolo dell’ormai scontato passaggio di Katya Gentile da Fi alla Lega anticipato già mesi fa dal Corriere della Calabria). Il tema infatti si ricollega anche a quanto scritto da alcune testate di punta a livello nazionale, come “Repubblica”, che in diversi retroscena ha ricostruito una sorta di “mossa” di Forza Italia, con la regia di Occhiuto, di far slittare l’esame del Ddl Calderoli alla Camera, previsto a fine aprile, dopo le Europee. Una mossa che secondo diversi osservatori potrebbe trovare una sponda anche in una eventuale mozione del Consiglio regionale della Calabria. (a. cant.)
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