Cosenza, l’inizio (a Palermo) col botto e poi l’oblio. Ora con i rosanero una nuova chance per Canotto

COSENZA Il suo arrivo a Cosenza la scorsa estate spiazzò tutti. Dagli addetti ai lavori alla tifoseria bruzia, nessuno si sarebbe mai aspettato quell’operazione di mercato: uno degli esterni offensivi più forti della serie B sceglie di andare a giocare in una squadra reduce da quattro salvezze miracolose. Impossibile per la piazza cosentina, e persino per i più critici verso la proprietà, non aspettarsi un torneo diverso, più ambizioso, o quantomeno meno sofferto dei precedenti. «Con Canotto, nato a Rossano, Tutino, Forte, Marras e Mazzocchi, il Cosenza può ambire ai playoff», sostenevano convinti tecnici e opinionisti di prim’ordine sui giornali locali e nazionali. A confermare tali tesi, la partenza in campionato della squadra di Fabio Caserta. Non entusiasmante, ma neanche da buttare via. La vittoria roboante contro l’Ascoli dell’ex William Viali (oggi tornato in riva al Crati), il pareggio esterno di Venezia, prima di due sconfitte consecutive contro Modena e Brescia (al “Rigamonti” era arrivato l’esordio a gara in corso del neo arrivato Canotto, ancora apparso non al top della forma). E poi ancora la ripresa faticosa del cammino con un pareggio casalingo contro il Sudtirol, fino alla trasferta di Palermo, una delle prestazioni più convincenti del Cosenza al cospetto di trentamila spettatori e una delle pretendenti alla promozione in serie A. I rosanero di Corini messi costantemente in difficoltà e il gol del vantaggio sfiorato ripetutamente. La svolta con l’ingresso in campo proprio di Canotto al minuto numero 83. In pieno recupero in una ripartenza in contropiede, l’esterno rossanese aveva regalato ai Lupi una perla da incorniciare con un tiro a giro sotto l’incrocio e la sensazione che da lì in avanti si sarebbe potuto puntare alle posizioni di vertice della classifica.
Invece, da quel momento in poi Canotto non ha praticamente più inciso. Tra infortuni, poca convinzione, una condizione fisica mai al top, equivoci tattici e un Marras che nel suo ruolo di esterno destro ha dimostrato maggiore efficacia, il 30enne di Rossano è stato relegato ai margini della rosa. Di conseguenza la squadra rossoblù ha iniziato ad avere un calo di rendimento che ha portato, poi, un mese fa, all’esonero di quel Fabio Caserta che proprio con Canotto aveva vissuto un’esperienza indimenticabile con la Juve Stabia. Oggi, strano caso del destino, alla vigilia della partita casalinga contro il Palermo, Canotto ha la possibilità di farsi perdonare un’annata al di sotto delle aspettative. L’assenza di Manuel Marras per squalifica, potrebbe aprirgli le porte della titolarità. Un’occasione più unica che rara di dimostrare il suo attaccamento a una realtà che, con lui in squadra, si era illusa di poter vivere finalmente momenti felici anziché l’ennesima stagione di incertezza. (redazione@corrierecal.it)

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