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IL CASO

«Se le attività di bonifica non sono ancora partite la responsabilità è di Eni»

La posizione del dirigente della Regione Aramini al convegno “Verso la bonifica-Quale visione per la città di Crotone” promosso da Legambiente

Pubblicato il: 10/04/2024 – 22:15
«Se le attività di bonifica non sono ancora partite la responsabilità è di Eni»

CROTONE Se le attività di bonifica previste dal Piano operativo 2 (Pob 2) non sono ancora partite le responsabilità sono da attribuire all’Eni. Non ha dubbi Giovanni Aramini, dirigente settore parchi della Regione Calabria che attualmente è stato prestato al settore valutazioni ambientali. Aramini è stato uno dei relatori al convegno “Verso la bonifica – Quale visione per la città di Crotone”, organizzato da Legambiente Crotone, che si è tenuto nel pomeriggio di oggi nella sala convegni della Lega navale pitagorica. Gli altri relatori sono stati il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, il commissario straordinario della bonifica, Emilio Errigo, ed Elisa Scocchera , dell’Ufficio scientifico di Legambiente nazionale. A fare gli onori di casa è stata Rosanna Vazzano, presidente Legambiente Crotone, che ha sollecitato i relatori con domande pertinenti ad argomentare sui temi in discussione. Ha portato i saluti Rossella Spinelli, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Crotone, a dimostrazione che anche la chiesa è attenta alla questione della bonifica. Aramini ha difeso il ruolo che ha avuto e sta avendo, nella vicenda della bonifica, la Regione Calabria ed è per questo che ha sottolineato di volere chiarire gli aspetti di una vicenda paradossale che va avanti da 25 anni senza alcun esito. Ovviamente il dirigente della Regione ha voluto spiegare quale è “la valenza del Paur (provvedimento autorizzatorio unico regionale) di cui oggi si chiede la modifica nella parte in cui ha messo paletti fermi sul territorio dove dovranno essere smaltiti i veleni di Crotone. Il Paur ha sancito che i veleni di Crotone dovranno essere smaltiti in impianti che si trovano al di fuori del territorio regionale della Calabria. Il dirigente della Regione ha usato il termine “straordinario” per definire due questioni: la presenza del pubblico  nella sala e il fatto che a “distanza di 25 anni si continui a parlare del progetto di bonifica”. La presenza straordinario del pubblico  è dovuta alla volontà del popolo di Crotone che vuole occuparsi del proprio futuro per non lasciare ad altri la possibilità di prendere le decisioni. Ogni volta che si organizzano iniziative sulla bonifica si registra una considerevole partecipazione. Anche oggi è stato così. “In 70 anni di attività industriali Crotone ha pagato lacrime e sangue senza avere nessuna ricaduta positiva e oggi dopo 25 anni si continua a parlare di bonifica, che avrebbe dovuto già essere realizzata”, ha detto Aramini ed ha aggiunto: “Eni ha il dovere di fare la bonifica e noi dobbiamo pretendere che questo avvenga; dobbiamo dire basta discussione sul progetto iniziamo le attività”. Nel prosieguo del suo ragionamento, Aramini ha accusato l’Eni di avere proposto le varie ipotesi di progetti, per poi affossarli mettendoli in discussione. Il Paur stesso, approvato dalla Regione, rappresenta una proposta avanzata dall’Eni. E’ stata, infatti, l’Eni ad avanzare la proposta e la Regione con gli altri enti (Comune e Provincia) si sono limitati ad accoglierla. Non c’è stato, infatti, un solo progetto presentato da Regione,  Comune e Provincia di Crotone, che si sono limitati a valutare ed approvare le proposte avanzate dall’Eni. Una tela di Penelope insomma, che è stata prima tessuta poi e smantellata da chi l’aveva messa in campo, con il preciso proposito di rinviare sempre le attività di bonifica. Il progetto vero dell’Eni sarebbe quello di non realizzare la bonifica. Nel 2017 in una conferenza istruttoria, tenutasi presso il ministero dell’Ambiente, è stato preso in esame un progetto di Syndial (Eni) che tra le carte aveva un  allegato (D) dal titolo “Conferimenti dei rifiuti e smaltimento esterno”. Sempre in questo allegato si proponeva di utilizzare l’hub di Lamezia Terme per trasportare i rifiuti destinati a Bologna. Questa proposta è stata approvata nel 2018 e, quindi, si è aggiunta a tutte le proposte che hanno dato vita alla Conferenza decisoria del 2019. Aramini, con le sue argomentazioni, ha squarciato il velo su quello che si è consumato in 25 anni di riunioni improduttive, mettendo in luce una verità che pochi conoscevano. Prima di Aramini ha argomentato Voce che, in prima battuta, ha detto di essere pronto a firmare le petizioni che i movimenti stanno mettendo in atto per impedire lo smaltimento dei rifiuti a Crotone. Il sindaco è entrato nel merito di molte questioni che attengono alle attività di bonifica. Ha chiarito che la “vera” bonifica dovrà essere fatta all’interno del sito dell’ex Pertusola dove i veleni sono arrivate alla falda, mentre per i rifiuti contenuti nella discariche a mare non sono interessati da un intervento di bonifica in quanto si procederà ad una semplice operazione di trasferimento. Il sindaco ha ricordato tutti i tentativi messi in atto da Eni per costruire impianti di scopo (confinamento) sia a Giammiglione che nel sito dell’ex Pertusola e tutte le proposte farlocche che sono state avanzate e poi ritirate. Iniziative messe in campo per prendere tempo e non realizzare l’intervento. Il prossimo 3 maggio nella nuova Conferenza dei servizi il Comune continuerà a mantenere la posizione esplicitata nella conferenza del 9 febbraio 2023 e cioè che il Paur non si modifica e i veleni di Crotone dovranno essere trasportati al di fuori del territorio regionale. Il generale Errigo ha esordito ricordando di essere stato nominato il 14 settembre scorso. Ha difeso quello che sta facendo che, a suo dire, è stato messo in campo “esclusivamente nell’interesse dei cittadini di Crotone” e “questo è l’obiettivo principale” tanto è vero che “entro il mese di maggio si procederà ad emettere un’ordinanza che costringere tutti coloro che hanno responsabilità ad adoperarsi”. Ha escluso categoricamente che vi siano attività del suo ufficio che possano essere messe in campo per fare l’interesse dell’Eni. “L’unico mio interesse – ha ribadito Errigo – è quello di difendere la città di Crotone anche se ci sono persone che offendono la mia storia”. Scocchera, nel suo breve intervento, ha ribadito che Legambiente sulla questione della bonifica c’è e continuerà ad esserci. 

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