CROTONE La Tubercolosi bovina avrebbe colpito una cinquantina di allevamenti di bestiame nel Crotonese. Fonti interne alla Regione Calabria segnalano infatti la presenza di animali affetti dal presunto ceppo di Tbc che non avrebbe comunque rallentato le riunioni alla Cittadella sull’organizzazione della transumanza: una pratica tradizionale dell’allevamento che consiste nel muovere gli animali, solitamente pecore, capre e bovini, dalle zone di pascolo invernale a quelle estive.
Nel 2019 la “Transumanza” è stata inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale, che ha riconosciuto il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia. L’Unesco ha riconosciuto due tipi di transumanza: quella orizzontale, nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, tipica delle aree di montagna.
Nel crotonese, la tradizione della transumanza si ripete ogni anno con la partenza delle mandrie da Cirò. Il percorso è su sentieri, “tratturi” di montagna e strade asfaltate. Prima tappa Umbriatico, seguono Pallagorio, Località Zinga – Valle del Tacina, Valle del Lese, Caccuri, San Giovanni in Fiore, fino a raggiungere le zone di pascolo di località Trepidò. Ad Umbriatico, piccolo centro del Crotonese, in occasione del passaggio delle mandrie la transumanza si è trasformata in una vera e propria festa, con eventi che animano il paese e il comprensorio. «Ogni anno, da metà giugno, oltre 6 mila capi podalici del territorio crotonese si mettono in cammino lungo le antiche vie pastorali della transumanza che portano dalla pianura o altipiano crotonese a trovare campi più verdi in Sila». Il dato lo si apprende nel documento che elenca i dettagli della proposta di legge di iniziativa dei consiglieri regionali Antonio Montuoro e Pietro Santo Molinaro sulle “disposizioni per il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione della transumanza e dei tratturi quale patrimonio culturale della Regione Calabria”. I numeri dei capi di bestiame da muovere, i possibili effetti legati al contagio da tubercolosi bovina suggerirebbero un deciso intervento ed una maggiore attenzione. Ed anche una storica tradizione come la Transumanza può attendere.
(redazione@corrierecal.it)
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