COSENZA «Il Rendano non è stato affatto concesso, la gestione resta in capo all’amministrazione comunale. Una prestigiosa compagnia romana ha presentato un progetto che abbiamo approvato, mentre nessuna compagnia locale ha presentato progetti»: difficile valutare proposte se non emani un bando, comunque per il sindaco Franz Caruso le novità che riguardano il teatro di tradizione bruzio, l’unico in Calabria, non hanno nulla di anomalo.
Ieri è approdata in Consiglio la notizia (anticipata dal Corriere della Calabria) secondo cui Artisti Riuniti srl opererà al Rendano, riceverà fondi non solo nazionali (Fondo unico spettacolo) e inaugurerà una residenza teatrale, impiantando a Cosenza la propria sede legale, passaggio necessario per attingere anche ai finanziamenti regionali.
«Senza investire il bilancio, avremo solo più qualità – ha detto il sindaco rispondendo a una sollecitazione della consigliera Bianca Rende, concludendo la seduta – e le produzioni che finalmente torneranno al Rendano non andranno a confliggere con le stagioni di prosa e lirica che attualmente si fanno. Non solo: saranno impiegate e valorizzate anche maestranze artigiane locali: sarti, elettricisti, falegnami…».
A proposito di valorizzazione. Evitando le lamentazioni sul provincialismo o la «Calabria terra di conquista» per nomi calati da oltre Pollino, non si può però non pensare alle compagnie calabresi e segnatamente cosentine che forse avevano gli stessi titoli e competenze (ed esperienze: si pensi al passato di More con Scena Verticale o al presente del Centro Rat al Chiostro di San Domenico). Ma, certo, nessuno si è fatto avanti, dice Franz Caruso.
Il quale sempre in tema di teatri comunali – su sollecitazione del consigliere d’Ippolito (FdI) – ha fatto sapere che sul Morelli c’è un contenzioso da 900mila euro e un amministratore giudiziario ma la volontà di Palazzo dei Bruzi è arrivare a una transazione per l’acquisto.
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