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l’incontro

Crotone, il “fronte unito” per la bonifica dell’area industriale

Portare i veleni fuori dalla Calabria. Questo il messaggio dell’ex governatore regionale, Mario Oliverio

Pubblicato il: 11/04/2024 – 21:54
di Gaetano Megna
Crotone, il “fronte unito” per la bonifica dell’area industriale

CROTONE Unificare le forze presenti in città “confluendo in un unico alveo” e puntare ad allargare il fronte di lotta all’intera provincia per ottenere il risultato di realizzare la bonifica nell’area industriale di Crotone, portando fuori della regione Calabria i veleni. Questo il messaggio che Mario Oiverio, ex presidente della giunta regionale calabrese, ha inviato concludendo i lavori di una conferenza stampa, convocata dal comitato Fuori i veleni – Crotone vuole vivere, tenutasi nel pomeriggio di oggi nella città pitagorica. La battaglia che si sta combattendo contro Eni, per evitare la modifica del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) e di conseguenza il contenuto della Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019 a Crotone, vede impegnati più fronte di lotta. Pur avendo un obiettivo comune il fronte sulla carta appare diviso e, quindi, Oliverio ha invitato i rappresentanti del “suo” comitato a fare uno sforzo per unire e rendere più forte la lotta. Allargare anche il fronte all’intero territorio della provincia di Crotone è un obiettivo importante per il comitato, che tra le sue fila annovera sensibilità politiche diverse. Oliverio ha anche proposto di fare una riunione invitando tutti i sindaci. Avviando il ragionamento ha spiegato le ragioni della riunione. Ha detto: “Siamo qui per difendere un preciso vincolo deliberato dalla Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019”. Il vincolo a cui fa riferimento l’ex governatore è quello che sancisce che i veleni di Crotone devono essere smaltiti in impianti ubicati fuori dalla Calabria. Qualcuno cerca di “forviare” nella speranza di spostare la discussione su temi diversi. Il tema non deve cambiare e “coloro che hanno la competenza devono pretendere da Eni il rispetto delle decisioni contenute nel verbale della Conferenza decisoria”. Si riferisce agli enti locali che, ad avviso di Oliverio, “dovrebbero assumere iniziative per la mancata attivazione da parte di Eni”. Il colosso di stato è responsabile del blocco totale che c’è stato: “Dal 2019 ad oggi non ha mosso un dito”. Non solo non è stato fatto nulla per avviare le attività di bonifica, ma addirittura nei quattro anni intercorsi “è stato reiterato il tentativo di mettere in discussione il vincolo”. Ogni tentativo è fallito “perché tutto è stato rimandato al mittente”. In questo frangente c’è stato anche il rigetto di un ricorso che l’Eni aveva presentato al presidente della Repubblica. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, l’Eni non rinuncia e riesce a fare convocare una  nuova Conferenza dei servizi istruttoria per il prossimo 3 maggio. Il problema che Oliverio ha individuato e denunciato nel suo intervento “è la mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni locali (Regione, Comune e Provincia, ndr)”. La preoccupazione che si è venuta a determinare è riconducibile alla mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni locali. Le responsabilità per la mancanza di chiarezza sono da attribuire a coloro che sono a capo degli enti locali e non dei rispettivi consigli, che si sono espressi all’unanimità contro il progetto di Eni. Il sindaco di Crotone, il presidente della provincia pitagorica e il presidente della giunta regionale davanti alle pretese dell’Eni avrebbero dovuto dire “cara Eni vedi che tu devi realizzare il piano deliberato dalla Conferenza dei servizi con quelle prescrizioni”. Oliverio ha ricordato la “trattativa aspra con l’Eni durata tre anni che si è chiusa con l’approvazione del proposito di portare i rifiuti fuori regione”. Non si è trattato di una decisione cervellotica, perché a questa conclusione si è arrivati perché istituti scientifici (Ispra e Arpacal) e l’università hanno indicato la soluzione migliore per garantire la salute dei cittadini. Non sono mancate le considerazioni critiche nei confronti del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. “Ho apprezzato – ha detto Oliverio la battaglia che ha fatto. Lui è stato eletto sindaco grazie alla battaglia fatta in difesa dell’ambiente”. Le cose sono cambiate e oggi “non ci comprende il nervosismo che evidenzia il sindaco, che cerca di spostare il ragionamento sull’indice di pressione, che non c’entra nulla con i veleni altrimenti l’Eni non sarebbe rimasta bloccata e avrebbe smaltito a Crotone i rifiuti”. Oliverio, quindi, ha individuato in Voce il soggetto che tenta di spostare l’attenzione. Il vero ostacolo per l’Eni “è il vincolo”. Il sindaco, quindi, “tenta di forviare e spostare il ragionamento, lo stesso sindaco dovrebbe sapere che un mese fa la Regione ha eliminato il coefficiente di pressione da lui definito “farlocco”, Voce dovrebbe intervenire per evitare che si possano autorizzare nuove discariche per rifiuti solidi urbani”. Non sono mancati gli strali anche nei confronti del commissario per la bonifica, Emilio Errigo, che “sarebbe dovuto intervenire per attuare la sentenza del Tribunale di Milano. Sono quelli gli obiettivi definiti da portare a termine, che sono altra cosa dalla bonifica che deve fare Eni e rispetto a questa deve intervenire per chiedere l’attuazione degli obiettivi sanciti anche dal ministero dell’Ambiente. Non può aprire tavoli per altre questioni”. In pochissimo tempo il Comitato ha già raccolto oltre 1.200 firme. La conferenza stampa è stata coordinata da Vincenzo Garruba, che è uno dei fondatori del Comitato. Hanno dato il loro contributo al dibattito i consiglieri comunali di Crotone Anna Maria Cantafora, Fabrizio Meo, Salvo Riga e Carmen Giancotti, l’ex parlamentare del M5s Elisabetta Barbuto, gli ex sindaci nonché ex presidenti della Provincia Ugo Pugliese e Carmine Talarico, il dottor Franco Rocca, già responsabile di Medicina del lavoro dell’Asp e il dottor Amodeo Orlando, vice questore in pensione. I temi introdotti hanno riguardato la questione della salute essendoci un legame intimo tra inquinamento e malattie cancerogene. E’ emerso che i dati dell’incidenza del cancro, riconducibili a questioni ambientali, nell’area di Crotone sono molto elevati. C’è grande fermento e voglia di difendere la salute e il futuro di un territorio martoriato e tenuto in poca considerazione per anni. La città e il territorio, quindi, si stanno organizzando per difendersi e ottenere un risultato che possa fare guardare al futuro con occhi diversi. Ecco perché il Comitato metterà in campo altri obiettivi quali la verifica delle attività di A2A che ha acquisito un termovalorizzatore che si occupa della combustione di rifiuti speciali ospedalieri. Questo termovalorizzatore confina con l’area industriale interessata dalla presenza dei veleni.

Sono stati resi  noti i nomi della composizione del Comitato

Mario Oliverio, Elisabetta Barbuto, Ugo Pugliese, Orlando Amodeo, Carmine Tallarico, Vincenzo Garrubba, Stelvio Marini, Stano Zurlo, Anna Maria Cantafora, Salvatore Riga, Carmen Giancotti, Fabrizio Meo, Enrico Pedace, Pino Greco, Alfio Pugliese, Ilario Sorgiovanni, Antonio Bevilacqua, Giovanni Greco, Antonio Leto, Giovanni Monte, Mario Galea, Franco Rocca, Maurizio Tricoli, Maurizio Sanguedolce e
Giuseppe Greco 

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