REGGIO CALABRIA Il Tribunale di Reggio Calabria, nella persona della giudice Marchese, ha assolto perché «il fatto non sussiste» Enrico Russo, accusato di tentata interruzione di funzione pubblica e deturpamento di edifici pubblici. Per il giovane la procura aveva chiesto la condanna. Al termine del processo celebrato con rito abbreviato, l’imputato (difeso dall’avvocato Francesco Acciardi) è stato ritenuto non responsabile delle accuse mosse nei suoi confronti.
I fatti oggetto di processo si riferiscono al 15 aprile 2019, quando era stato rivendicato, su Facebook dal gruppo “Fem.in Cosentine in lotta”, il gesto dimostrativo messo in atto da due persone che avrebbero versato della vernice rossa sulle scale di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale calabrese, a Reggio Calabria. I due, secondo l’accusa, avrebbero anche abbandonato sulle scale che conducono all’ingresso dell’edificio un tronco di manichino con accanto un secchio contenente vernice rossa. Il Consiglio regionale della Calabria, in quella occasione, era chiamato a discutere della legge sulla doppia preferenza di genere. La proposta di legge, presentata dal capogruppo di ‘Calabria in Rete’, Flora Sculco alla fine non venne stata approvata. L’altra imputata è Vittoria Morrone, difesa dall’avvocato Francesca Acciardi, per lei prosegue il processo con rito ordinario. (f.b.)
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