MONTALTO UFFUGO Cambi di casacche, improvvise e inaspettate rinunce, liste ancora work in progress. A Montalto Uffugo, gli schieramenti sono in fermento. Quattro, almeno per il momento, i candidati in campo in vista delle prossime elezioni amministrative: Mauro D’Acri, Biagio Faragalli, Antonio Brogno ed Emilio Viafora. I primi due, forti di un robusto numero di liste a sostegno delle rispettive candidature, saranno sicuri protagonisti della contesa, mentre gli avversari indossano la casacca delle “Cenerentole” seppur decisi a fare incetta di voti per giocare un ruolo determinante nella contesa elettorale.
L’ex consigliere regionale con delega all’agricoltura nel governo regionale guidato da Mario Oliverio, ha deciso di ritornare in campo da protagonista. Nove le liste a suo sostegno: un progetto politico che parte dalla riqualificazione del centro storico, dal rilancio del turismo (anche religioso) e punta alla realizzazione di una serie di «grandi opere» necessarie a collegare il borgo con la zona valliva, il centro con il resto dell’hinterland cosentino. Come ha raccontato lo stesso candidato sindaco in una intervista al Corriere della Calabria (leggi qui).
Alle iniziali liste Liberamente, Montalto in Comune, Montalto Futura, Kore, Moderati per Montalto, Agorà, Forza Popolare, Città Protagonista, si è aggiunta la lista “Primavera Democratica – Montalto Uffugo merita”. Quest’ultima è composta da uomini e donne di area dem, alcuni in fuga dalla nave ormai affondata, guidata per pochi giorni da Sante Luigi Formoso: candidato sostenuto dal primo cittadino uscente Pietro Caracciolo. La sua coalizione, Patto Civico – Governo e Futuro, metteva insieme alcune anime di centrosinistra e qualche esponente dem. La decisione del candidato di compiere un passo indietro ha sparigliato le carte e rimesso su piazza tutti i papabili candidati. Sul punto è intervenuto, a gamba tesa, anche il presidente del Consiglio comunale di Cosenza e colonnello dei dem cosentini Giuseppe Mazzuca. Da Roma, fonti interne al Nazareno, confermano il malumore e i mugugni dei vertici del Pd sulla assenza del simbolo alle prossime amministrative in un centro – Montalto Uffugo – evidentemente importante nell’hinterland bruzio e non solo. Mazzuca dopo aver incassato il passo indietro di Formoso, ha lanciato un messaggio ai compagni di partito: «abbiamo l’obbligo di fare una scelta chiara e veloce che dia risposta alle tante esigenze di un territorio importante per tutta l’area urbana della nostra città (…) per il Partito Democratico questa scelta non può che essere quella di Emilio Viafora». L’indicazione di Mazzuca lascia pochi spazi di interpretazione, ma è evidente che in molti abbiano deciso di salire su un carro, almeno nelle attese, decisamente più forte e destinato a competere fino all’ultimo voto per ottenere il pass per guidare il municipio montaltese.
Nel risiko delle candidature e delle liste ancora in sospeso e da confermare, si inserisce il dirigente sindacale Emilio Viafora. Tra comizi e incontri elettorali, l’impegno del candidato sindaco è costante ma alle urne, ancora distanti, arriverà con una formazione sicuramente priva del consenso e del sostegno dei dem che hanno scelto di migrare verso altri lidi. Uniti per un’altra storia è il claim che incarna «i valori della buona politica» del gruppo guidato dal sindacalista deciso a conseguire «un risultato elettorale che premi la serietà e la trasparenza».
Da un probabile outsider ad uno dei candidati ritenuti forti. Biagio Faragalli, esponente di Forza Italia, scende in campo sostenuto da sette liste: “La Montalto che vuoi”, “Insieme per Montalto”, “Prospettiva Montalto”, “La migliore Montalto Uffugo”, “Passione Civica”, “Montalto Azzurra” e “Siamo Montalto”. Ma qualcosa bolle in pentola e già nei prossimi giorni, la folta squadra del candidato azzurro potrebbe rinforzarsi con new entry. Staremo a vedere. Intanto, Faragalli mostra i muscoli ai suoi avversari. Ieri erano circa 350 gli uditori giunti a Montalto Uffugo per ascoltare i punti programmatici del candidato, seduto al suo fianco l’assessore regionale Gianluca Gallo, segretario provinciale di Forza Italia che sulla scelta di sostenere Faragalli non ha dubbi: «Mauro (D’acri) è un amico, ma questa è la nostra partita», ha sostenuto strappando l’applauso dei presenti. Per Faragalli un appoggio concreto da parte del partito azzurro calabrese. Chi ha deciso di sostenere Mauro D’Acri è Pina Sturino, una delle esponenti di Forza Italia. Consigliera comunale di Montalto Uffugo è decisa a rientrare nel parlamentino montaltese dalla porta principale e magari con un ruolo decisivo. Faragalli pare se ne sia fatto subito una ragione e d’altro canto l’endorsement di Gallo rappresenta – per il candidato sindaco – un plus prezioso nella corsa alla guida del comune.
Il quarto candidato è Antonio Brogno. Alla dichiarazione ufficiale di candidatura, non è seguita una risposta sul campo. Non si hanno notizie recenti del giovane aspirante sindaco, sui suoi social compaiono notizie e post privi di foto e commenti – come succede per gli altri suoi omologhi – legati ad iniziative politiche. Interpellato dal Corriere della Calabria, Brogno dice di «essere ancora candidato». Questo silenzio, al netto della fugace dichiarazione odierna, lascia aperta la porta ad una possibile decisione diversa rispetto a quella presa qualche settimana fa. Ai posteri l’ardua sentenza.
La campagna elettorale a Montalto Uffugo è decisamente moscia. Le ultime settimane si spera possano ospitare una contesa più accesa, ma per il momento gli osservatori e gli elettori devono accontentarsi di qualche mortaretto. Anche il sindaco uscente, Pietro Caracciolo, ha deciso di non dare continuità al suo doppio mandato. Ritiene di aver concluso la propria esperienza politica e forse il dietrofront di Formoso ha spento quelle poche fiammelle che animavano il cuore dell’avvocato. Qualcuno sussurra con insistenza di un suo possibile inserimento con una lista a sostegno di uno dei candidati forti, ma per ora restano solo voci di corridoio. Il vero protagonista di questa campagna elettorale montaltese è il civismo, mentre si segnala l’assenza dei partiti politici. Almeno sulla carta.
(f.benincasa@corrierecal.it)
x
x