MAIDA Educazione e consumo consapevole: è il binomio vincente della Giornata del gusto e del benessere organizzata dall’Albero della vite con i fondi della Regione Calabria – Dipartimento politiche giovanili. Una full immersion per i liceali dell’istituto tecnico agrario e per alcuni studenti universitari. Trenta ragazzi alle prese con laboratori e momenti di degustazioni di miele, olio e vino: i «prodotti identitari della Calabria» ha rimarcato Saveria Sesto (associazione L’albero della vite), parlando di un «approccio con studenti abituati a una alimentazione da fast food» e una nuova consapevolezza nell’«avvicinarsi ad analisi sensoriali facendo comprendere differenze di qualità». Un passo che – aggiunge Sesto – «va fatto con una trasmissione “esperienziale” di saperi, non solo didattica e cattedratica, è il senso di questo “educational”: degustare con tutti i sensi». Un metodo «importante per conoscere e consumare consapevolmente i prodotti della Calabria, il bere consapevole sempre accompagnato al cibo: tradizione e convivialità, lontano dal cocktail e dalla moda degli aperitivi senza conoscere i vitigni autoctoni». Un focus sulle «caratteristiche organolettiche dei prodotti e sul loro utilizzo nella dieta mediterranea». Allo stesso modo, il miele di zagara o castagno o di sulla è stato analizzato non solo come dolcificante ma nutritivo – con la presenza di tante biomolecole importanti per la salute – da usare la mattina a colazione. «Abbiamo rilanciato anche il concetto di colazione o merenda calabrese: pane e miele ma anche pane e olio (la Calabria è la seconda regione produttrice in Italia ma non ha la valorizzazione che merita), con approfondimento sulle differenze e le varietà: anche questa è una scelta consapevole, come quando si accompagna al cibo un buon calice di vino».
Rachele Grandinetti, esperta, giornalista e divulgatrice, ha proposto invece un focus sui vini Cirò e Terre di Cosenza, esempio di biodiversità e varietà intesa come ricchezza. «I ragazzi – ha detto – sono tartassati da informazioni e immagini, stimolati dai social, coinvolgerli non è difficile, basta trovare giusti stimoli e approccio per incuriosire, informare ed educare su qualcosa che appartiene in modo così radicato alla nostra cultura. La bussola deve essere la moderazione e il buon senso nel bere, sia che come oggi ci si approcci in maniera più tecnica al vino sia che si faccia una degustazione o si beva un calice all’insegna della convivialità più godereccia: bisogna tenere presente che si ha sempre a che fare con una bevanda alcolica, restando entro certi limiti se ne può godere ancora di più».
A Bruno Pezzo (Aprocal, Apicoltori produttori Calabria) il compito di focalizzare l’attenzione sul miele: «Il miele è percepito tra i ragazzi con interesse, un alimento su cui si approfondiscono analisi sensoriale e caratteristiche nutraceutiche. Il racconto di quello che si nasconde dietro un vasetto di miele, lavoro instancabile delle api, ha una valenza ancora più ampia. Le api con la loro simpatia e laboriosità generano empatia, i ragazzi sono stati partecipi». Degustati sei diversi tipi di miele, ma «parlerei di mieli – puntualizza Pezzo – per le caratteristiche, i sapori e gli odori: ognuno rappresenta un territorio e fiori diversi, c’è davvero un mondo dietro, fatto di segreti e particolarità che incuriosiscono tanto i bambini quanto gli adulti». Lo stato di salute dei mieli di Calabria? «Non è un buon momento dal punto di vista della produzione per via dei cambiamenti climatici che hanno impattato su tutto il settore agricolo, dunque bisogna fare in modo di consumare miele italiano e di qualità, per tutelare il settore apistico di riferimento e il benessere delle api oltre naturalmente alla biodiversità del territorio».
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x