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tra passato e presente

I Gentile e Forza Italia, i “saliscendi” di una dinastia da 50 anni sulla breccia

Il fragoroso addio di Katya a Fi riscrive la storia di una famiglia e i rapporti spesso complicati con il partito e con altri big come gli Occhiuto

Pubblicato il: 13/04/2024 – 18:45
I Gentile e Forza Italia, i “saliscendi” di una dinastia da 50 anni sulla breccia

CATANZARO Un terremoto (politico), che ridisegna la storia del centrodestra calabrese e soprattutto la storia di Forza Italia. L’addio – molto polemico, molto duro e molto schietto – di Katya Gentile a Forza Italia fa tanto rumore e ancora di più ne farà nelle prossime settimane, quelle che cadenzeranno una campagna elettorale che in Calabria si profila estremamente tesa per la maggioranza di governo, in Cittadella come anche a Roma. Perché Katya Gentile è un presente ma anche un passato politico di spessore, anche ingombrante, con quel cognome che rappresenta una dinastia da almeno 50 anni sulla breccia e ancora oggi capace di mobilitare voti e macinare consensi. Katya Gentile è la figlia di Pino Gentile, già sindaco di Cosenza e già tantissime altre cariche di vertice alla Regione Calabria, e poi è la nipote di Tonino, fratello di Pino, già pluriparlamentare e già esponente di governo come sottosegretario e come viceministro. Una famiglia che nasce socialista ma che poi, a metà negli anni ’90, sposa il progetto di Forza Italia di Silvio Berlusconi e del centrodestra anche se con alterne fortune e un continuo “saliscendi”, con una girandola di movimenti partitici che comunque vedono i Gentile sempre al centro della politica calabrese, catalizzatori di preferenze che accumulano grazie al loro tratto popolare e a un controllo del territorio (politico) quasi militare ed efficientissimo, fatto di concretezza, pragmatismo e fiuto. Una dynasty che affonda le sue radici nel tempo e per questo destinata a incrociarsi con altre dynasty che via via negli anni emergono e che si contendono con i Gentile lo stesso spazio geografico: il pensiero va ovviamente subito a Mario e Roberto Occhiuto, che con i Gentile incroceranno i destini con rapporti ondivaghi, prima amici poi nemici (politici) poi di nuovo amici (politici) e ora chissà cosa. Sono tanti gli analisti che in questi giorni, davanti ai segnali di addio di Katya Gentile a Forza Italia con destinazione Lega, ricordano quando i Gentile – siamo agli inizi degli anni 2000- ispireranno la “cacciata” di Roberto Occhiuto da Forza Italia, e altrettanti ricordano poi il contrappasso con Mario Occhiuto sindaco di Cosenza che revoca le deleghe a Katya Gentile, suo vicesindaco, nel 2013, al culmine di una lunga guerriglia.

Katya Gentile con Roberto Occhiuto

I Gentile e Forza Italia

E del resto, con Forza Italia i rapporti dei Gentile nemmeno saranno tanto lisci, anzi, tutt’altro: fortissimi e inamovibili negli anni 2000 – Pino Gentile sarà uno dei pochissimi assessori a non uscire mai dalla Giunta regionale guidata da Peppino Chiaravalloti –  fortissimi anche quando Forza Italia si annacqua nel Pdl. Ma poi la famiglia si stacca dall’ala di Silvio Berlusconi per accompagnare Angelino Alfano con il Nuovo Centrodestra, quell’Ncd che flirta con il centrosinistra ma resterà una meteora e un’incompiuta nel panorama politico italiano, anche se non mancheranno importanti ruoli per Tonino, che diventa sottosegretario con Matteo Renzi premier, e lo stesso Pino, che diventa vicepresidente del Consiglio regionale nella legislatura targata Mario Oliverio. Quando rientreranno nell’alvo classico del centrodestra e di Forza Italia, nel frattempo rinata dalle macerie del Pdl, i Gentile faranno più fatica a trovare spazi ma, tenaci come sempre, restano sul pezzo e preparano il terreno al lancio dei rampolli, Katya Gentile e Andrea Gentile, il figlio di Tonino. Contatti e trattative con partiti come la Lega e come Fratelli d’Italia ma alla fine l’abbraccio dei Gentile si suggella sempre con Forza Italia, anche se gli equilibri in casa azzurra sono cambiati, con la prepotente emersione di big come Jole Santelli e Roberto Occhiuto (alle Regionali del gennaio 2020 Pino Gentile si candida non con Fi ma con la Casa delle libertà, e non verrà eletto anche se solo per il perverso meccanismo dei resti). Successivamente Andrea Gentile farà in tempo a entrare alla Camera con Forza Italia surrogando lo stesso Roberto Occhiuto intanto eletto governatore della Calabria e Katya prenderà il testimone del padre Pino alla Regione, diventando consigliere regionale di Fi a suon di oltre 8mila preferenze. Ma le carte sul tavolo di Forza Italia ormai le distribuiscono altri: Katya Gentile manifesta i primi malumori già lo scorso anno, arrivano le prime voci di trattative con la Lega, voci che i leader di Forza Italia riescono a tacitare provando a ricucire, con la nuova guida regionale di Francesco Cannizzaro, Katya Gentile alla causa. Ma gli “strappi” non si rammendano: «In quel che rimane del partito della libertà non viene applicato il principio democratico, non vengono prese in considerazione le opinioni provenienti da chiunque non faccia parte di un certo cerchio magico», scrive Katya Gentile nella nota di addio a Forza Italia. Mentre il pensiero degli osservatori politici già si indirizza sul resto della famiglia Gentile e su Andrea, che potrebbe rientrare anche stavolta alla Camera in base a un ricorso relativo all’esito del voto nel collegio di Cosenza alla Camera alle Politiche 2022, quando si era candidato con Forza Italia: se dovesse rientrare a Montecitorio su quali banchi siederà?… (a. cant.)

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