CATANZARO Il campo è già abbastanza minato e non è il caso di aggiungere altro “fuoco amico”. La campagna elettorale che è ormai partita anche in Calabria in vista delle Europee ma anche delle Amministrative registra fibrillazioni e tensioni – non necessariamente fisiologiche – nelle coalizioni, soprattutto nella coalizione di centrodestra che governa alla Regione, alle prese con il “braccio di ferro” tra Forza Italia e Lega che sta assumendo toni abbastanza astiosi. Altri “scossoni” secondo gli addetti ai lavori potrebbero arrivare dal dibattito in corso, non solo in Calabria, sull’autonomia differenziata, che sarà al centro del Consiglio regionale del 18 aprile: occhi puntati sulla linea che indicherà il governatore e leader di Forza Italia Roberto Occhiuto, il cui intervento è già molto atteso. Un passaggio delicato, questo di Palazzo Campanella, proprio perché cade in un contesto politico già fortemente surriscaldato dal clima elettorale. Proprio per evitare un ulteriore inasprimento delle lotte interne alla maggioranza alcuni “dossier” piuttosto delicati – riferiscono diversi analisti politici – sembra siano già stati ormai rinviati a dopo il voto delle Europee e delle Amministrative. Certo, il rischio è che dalla metà di giugno il campo possa essere persino più impraticabile, perché le tossine della competizione elettorale potrebbero ridisegnare i rapporti di forza nel centrodestra e dare vita a un “redde rationem”, ma prima non ci sono le condizioni per mettere mano a questi “dossier”.
Intanto, per diversi osservatori ma anche per diversi esponenti della maggioranza alla Regione dopo le Europee potrebbe essere completato il “tagliando di metà legislatura”, fronte Giunta e fronte Consiglio: in tanti fin da adesso preconizzano da parte di Occhiuto un “ritocco”, anche piuttosto sostanzioso, della squadra di governo, con qualche “new entry” al dodicesimo piano della Cittadella (“a rischio” ci sarebbero un paio di attuali assessori), e con una redistribuzione delle deleghe, anche per venire incontro alle sollecitazioni che da tempo arrivano dagli alleati, soprattutto da Fratelli d’Italia. Ma anche a Palazzo Campanella potrebbero esserci novità dopo le elezioni: il “tagliando” è stato anticipato per quanto riguarda l’Ufficio di presidenza, con i rinnovi di Filippo Mancuso, Pierluigi Caputo e Salvatore Cirillo, ma restano da rinnovare anche le presidenze delle Commissioni consiliari. Secondo fonti accreditate, si dovrebbe andare con le conferme degli attuali vertici, ma in realtà non sarebbe così scontato, perché il voto potrebbe cambiare gli equilibri ancora di più di quanto non siano già cambiati, considerando a esempio che due degli attuali presidenti, Giuseppe Mattiani, alle Riforme, e Katya Gentile, all’Agricoltura, hanno cambiato collocazione e quindi la distribuzione numerica dell’inizio della legislatura è saltata così come si è alterato il “peso” dei gruppi (quello di Forza Italia si è un po’ alleggerito…). Insomma, sulle Commissioni la partita in realtà potrebbe essere tutta da giocare, e potrebbe procedere parallelamente anche a una rivisitazione dell’attuale assetto istituzionale del Consiglio regionale (da mesi è in ballo una modifica del regolamento che dia più materie alla stessa “Riforme”, finora un oggetto misterioso, e sotto traccia c’è sempre l’idea di creare una nuova commissione a fare capolino ogni tanto). Ma anche sul piano dei contenuti e su alcuni provvedimenti delicati la “consegna” nella maggioranza di centrodestra sarebbe quella di parlarne dopo il voto per non mettere troppa carne a cuore, come la proposta di referendum consultivo sulla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero o la legge che istituisce la nuova società in house della digitalizzazione. (a. cant.)
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