COSENZA Dopo la chiusura delle indagini, l’inchiesta “Malarintha“ si sposta in tribunale. Dinanzi al Gup Letizia Benigno gli avvocati delle difese hanno sollevato una serie di eccezioni preliminari, alle quali il giudice ha risposto nella giornata odierna. La gup ha sciolto la riserva sulla scadenza delle indagini preliminari, «alla sanzione della inutilizzabilità endoprocedimentale degli atti di indagine compiuti dopo la scadenza del termine delle indagini preliminari non prorogate non consegue tuttavia la inutilizzabilità assoluta dei relativi esiti che potranno sempre costituire la premessa per procedere a nuove iscrizioni, dalle quali ovviamente decorra un nuovo termine di indagine». In merito alle questioni legate all’incidente probatorio, le eccezioni sollevate sono state respinte in quanto «i vizi afferenti i provvedimenti con i quali il gip ammette o rigetta l’incidente probatorio non sono suscettibili di autonomo mezzo di impugnazione né di ricorso per Cassazione sono idonei ad integrare sanzione di inutilizzabilità in quanto non espressamente prevista».
Altro nodo sollevato in fase preliminare riguardava l’utilizzabilità delle intercettazioni. Relativamente alla posizione dell’ex sindaco di Rende Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Gian Domenico Caiazza), «l’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni disposte è stata rigettata». Relativamente alla posizione di Francesco Minutolo (difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello), l’eccezione di inutilizzabilità degli atti di indagine successivi alla prima scadenza del termine delle indagini preliminari per assenza di richieste-decreti di proroga è infondata. E’ stata accolta, invece, l’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni di conversazioni e comunicazioni rispetto al delitto che attiene a «lavori urgenti in contrada Cutura, località Piana Monello via Piemonte e pulizia fiume Surdo». Gli esiti delle intercettazioni «non possono porsi in reazione oggettiva e sostanziale con tutti i possibili delitti commessi da Minutolo quale dirigente del settore tecnico manutentivo del comune di Rende, perché tale giudizio implicherebbe una sorta di autorizzazione in bianco, di carattere esplorativo, rispetto ad ogni possibile condotta dallo stesso commessa. Gli esiti delle intercettazioni di pertanto dovranno essere considerati inutilizzabili per reati diversi dal capo 4». In riferimento alla posizione degli indagati Massimino Aceto (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Gianluca Garritano), Andrea Sorrentino e Annunziata Maria Rita Cristaudo «quanto alla eccezione di inutilizzabilità degli atti di indagine per mancanza di proroghe successive alla prima iscrizione, l’eccezione è stata accolta». Sulla inutilizzabilità degli esiti del Rit, l’eccezione è disattesa, trattandosi del medesimo fatto storico diversamente qualificato in termini giuridici». Accolta anche l’eccezione sollevata dai legali Gerace e Lucchetta per la posizione di Cesare Florio. (f.b.)
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