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Monsignor Savino, il pensiero sull’indifferenza di Gramsci e il Mediterraeo «cimitero senza lapidi»

Il Vescovo di Cassano allo Jonio a Cosenza. «Donne e bambini muoiono nel Mediterraneo, da anni non vado al mare. Mi sento a disagio»

Pubblicato il: 15/04/2024 – 16:51
di Fabio Benincasa
Monsignor Savino, il pensiero sull’indifferenza di Gramsci e il Mediterraeo «cimitero senza lapidi»

COSENZA Ancora una piazza, sempre in mezzo alla gente, nel cuore pulsante di Corso Mazzini centro di shopping e aggregatore di giovani devoti alla movida. Il Festival “Frontiere” organizzato a Cosenza – su iniziativa dell’Ufficio Migrantes di Cosenza-Bisignano, con il patrocinio dell’Unical e il sostegno della Fondazione Migrantes – si chiude dopo 1uattro giorni dedicati a quattro parole chiave: asilo, pace, accoglienza, popoli. Evento finale, un talk con protagonista Monsignor Francesco Savino Vescovo di Cassano allo Jonio.

La Calabria dell’accoglienza e l’indifferenza

«La Calabria sta dimostrando di essere un grande popolo capace di condivisione e di solidarietà. Basti pensare alla reazione che c’è stata di fronte alla tragedia Cutro. Il problema grosso è che sull’accoglienza dobbiamo decidere da che parte stiamo», dice Savino che cita Gramsci. «Invitavo qualcuno a leggere il libro di Antonio Gramsci, “Io odio gli indifferenti”. Il grande problema è che oggi si sta fermando sempre più una cultura dell’indifferenza, soprattutto quando vedo certi pronunciamenti legislativi, sia a livello nazionale che a livello europeo, ho l’impressione e anche la consapevolezza che non abbiamo capito che sull’accoglienza degli immigrati ci giochiamo sia la civiltà che una maturità della democrazia».

Monsignor Savino sul palco di “Frontiere” a Cosenza

Immigrati «usati come slogan»

L’approccio politico all’emergenza sbarchi è criticato aspramente dal Vescovo. «Nei confronti degli immigrati abbiamo un atteggiamento sloganistico, facciamo propaganda o in prospettiva delle elezioni Europee non vogliamo prendere assolutamente delle decisioni serie e responsabili». D’altra parte invece «facciamo dell’immigrato il criminale». E monsignor Savino suggerisce un’analisi delle norme italiane sul tema. «Vi chiedo di compiere una lettura seria di tutte le disposizioni di legge, almeno in Italia, rispetto agli immigrati: dalla Fini-Bossi fino al decreto Cutro. Ditemi qual è il filo rosso che lega tutti questi pronunciamenti». Secondo Savino, «ogni popolo è un meticciato. La nostra identità non è mai un’identità unica e assoluta. Ognuno di noi è l’insieme di tante identità, di tanti incontri».

La proposta

Dagli affondi alle proposte. Monsignor Savino non indossa i panni del rottamatore ma preferisce quelli di suggeritore. «La vera proposta, che io definisco profetica e politica è quella di Papa Francesco. Che nonostante tutto sta facendo degli interventi meravigliosi sulla pace e sugli immigrati. Oggi la grande opportunità è una e una soltanto, si chiama fraternità inclusiva, dove gli immigrati non sono un problema, ma sono una risorsa». Le parole del Vescovo di Cassano allo Jonio si “scontrano” con la realtà segnata dagli enormi ostacoli incontrati dalle organizzazioni non governative. «Sono al centro di un tira e molla con la politica. Penso ai porti lontani, agli attacchi e al fermo amministrativo delle navi, agli ultimi episodi che sono capitati sia alle navi delle Ong protagoniste degli scontri, anche a fuoco, mentre erano impegnate a salvare delle vite».

Festival “Frontiere” a Cosenza

Mediterraneo, «un cimitero senza lapidi»

«Il Mediterraneo è ormai un cimitero senza lapidi». La frase pronunciata da Papa Francesco il 5 dicembre 2021 è drammaticamente attuale. I barconi della morte continuano a solcare i nostri mare, e spesso non arrivano a destinazione. Le onde trascinano via i corpi senza vita di chi in preda alla disperazione, alla fame, e in fuga dalla guerra sperava in una vita decisamente migliore. «E’ da anni che non faccio un bagno nelle acque del Mediterraneo perché mi sento a disagio. Quanti bambini, quante donne, ultimamente anche una neonata è morta nelle nostre acque», dice Savino. Che poi lancia un appello: «Mettiamo da parte l’approccio ideologico, dimentichiamoci per un momento del voto e rimettiamo al centro la questione degli immigrati». (f.benincasa@corrierecal.it)

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