CORIGLIANO ROSSANO Il campo largo resta la vera alternativa dei partiti di centrosinistra alla coalizione di centrodestra. Nonostante i mal di pancia e i mugugni, i partiti che formano la maggioranza di Governo poi ritrovano la quadra quando occorre presentarsi compatti alle competizioni elettorali. Nel centrosinistra, si registra lo “strappo” in Puglia deciso dal leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte, che tuttavia non chiude la porta alla sinergia con i democrat e lo ribadisce nel corso della due giorni in Calabria a sostegno delle candidature a sindaco di Flavio Stasi a Corigliano Rossano ed Enzo Romeo a Vibo Valentia. Nella terza città della Calabria, nel corso di una lunga giornata organizzata dai pentastellati calabresi, l’ex premier ribadisce il sostegno al sindaco uscente Stasi che apprezza e incassa l’appoggio. «Io credo che bisogna sempre porre in primo piano le questioni politiche e programmatiche. Il Movimento 5 Stelle, cinque anni fa, provò a fare una lista alternativa alla nostra proposta. Se oggi ci troviamo insieme vuol dire che in questi cinque anni si è costruito qualcosa, si è lavorato, in politica tutto è migliorabile però credo che si sia seminato bene e sono contento del fatto che ci sia una convergenza sul piano politico e sul piano programmatico», racconta Stasi al Corriere della Calabria.
Nei primi cinque anni alla guida della città frutto della fusione degli ex comuni di Rossano e Corigliano, Stasi ha affrontato una sfida del tutto inedita e evidentemente complicata. «Se dovessi restare sindaco questo consentirebbe di mettere in cantiere la stragrande maggior parte dei progetti che siamo riusciti anche a finanziare. Abbiamo oltre 100 milioni di euro di opere da realizzare ed è stato un lavoro duro, anche perché ci siamo trovati dinanzi a due amministrazioni diverse che dovevano in realtà essere fuse», sostiene Stasi. Che poi ammette: «Il Covid e tutti i nodi della fusione dei comuni hanno rallentato alcune nostre priorità come il tema della partecipazione, una colonna del nostro programma e che oggettivamente il tempo non ci ha consentito di realizzare». Nei prossimi cinque anni – promette il candidato sindaco – mettiamo in cantiere le opere e ne programmiamo delle altre, sicuramente c’è anche da migliorare e da far partire la città partecipata che avevamo in testa».
Il contesto economico, politico e sociale è sempre in mutamento tra guerre e pandemie in tempo di pace. Il rischio concreto è di perdere intere sacche di popolazione, di non riuscire a garantire i livelli minimi di welfare a cittadini sempre più poveri. «In questi cinque anni il mondo è cambiato e questi cambiamenti si stanno riversando in maniera anche drammatica sulla quotidianità. Da questo punto di vista, in termini di lavoro, abbiamo provato a massimizzare tutte le occasioni che ci sono state proposte. Penso al Pnrr, credo di poter dire che siamo la città che ha intercettato più fondi e stiamo già mettendo in cantiere le opere», sottolinea Stasi. Che aggiunge: «Sarà l’occasione per ripensare lo sviluppo produttivo della nostra città, in questo momento abbiamo messo le basi, e c’è tutta una partita sullo sviluppo del territorio che deve essere aperta. Penso alla Ss106, all’Alta velocità sulla quale tutti tacciono e che rischia di tagliare fuori un’intera fetta della Calabria, penso alla sanità ormai ai minimi storici al di là dei proclami e degli annunci di del governatore commissario Roberto Occhiuto».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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