MODENA «Chi aggredisce un medico arreca danni a se stesso e all’intera comunità, già in forte carenza di organico». Lo evidenzia il presidente dell’Ordine dei medici di Modena, Carlo Curatola, commentando l’episodio di cui è stato vittima nei giorni scorsi un medico della bassa modenese, che ha dovuto ricorrere al Pronto soccorso dell’ospedale di Mirandola a causa delle percosse subite da un paziente (che pretendeva un certificato di malattia più lungo di quello prescritto dal professionista). «Per gesti criminali come questo – scrive Curatola in una nota- chiediamo tolleranza zero e l’applicazione rigorosa delle norme vigenti. Le forze dell’ordine devono procedere d’ufficio senza aspettare la denuncia della vittima». Entrando nel merito, «ricordo che la certificazione – continua il presidente dell’Ordine dei medici territoriale – è un atto medico che non può essere contrattato. Spetta solamente al medico che si prende cura direttamente della salute del paziente formulare la prognosi. La certificazione che segue a una visita o a un intervento chirurgico è un atto medico che non può essere delegato da medico a medico, figuriamoci se può essere l’interessato a stabilire il numero di giorni di malattia». Già dal 2017 l’Ordine dei medici modenese ha istituito un osservatorio sulla violenza ai sanitari: ha ricevuto due segnalazioni nel 2019, nessuna nel 2020, 19 nel 2021, 36 nel 2022 e 12 l’anno scorso.
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