COSENZA Ventidue cambi di panchina (o esoneri). La serie B, quest’anno più che mai, si è mostrata schizofrenica. In appena 33 giornate di campionato, i club hanno messo ripetutamente in discussione le proprie scelte. Il record stagionale di esoneri è da dividere tra due squadre: la neopromossa Lecco del vulcanico patron Di Nunno e il Bari di De Laurentiis con quattro cambi i lombardi sono passati da Foschi a Bonazzoli, per poi passare ad Aglietti e infine (?) a Malgrati. Quattro tecnici che non sono riusciti a schiodare la compagine lombarda dai bassifondi della classifica. Quattro cambi di panchina (raggiunti pochi giorni fa) anche per il Bari che dopo Mignani (passato un mese fa al Palermo), si è affidato prima a Marino, poi a Iachini e a Giampaolo. Insieme al Lecco e Bari a quota quattro, ci sarebbe anche il Como, attualmente secondo in classifica e ad un passo dalla promozione diretta in serie A. In realtà, dopo l’esonero alquanto curioso (visto che la squadra non stava andando affatto male) di Longo, in panchina è finito l’ex stella del Barcellona, nonché uomo simbolo del club, Fabregas, affiancato ufficialmente per questioni burocratiche prima da Cassetti e poi da Roberts. A quota tre cambi di panchina ecco l’Ascoli e il Brescia. Proprio dal primo cambio di panchina ad Ascoli, è stato inaugurata la nuova regola che permette ai tecnici di firmare per un altro club nella stessa stagione. Viali, mandato via dalla società marchigiana per fare posto prima a Castori e poi a Carrera, circa un mese fa è stato ingaggiato dal Cosenza (sua vecchia squadra) che nel frattempo aveva esonerato Caserta. Il Brescia, invece, da Gastaldello, ha proseguito per una gara con Belingheri per affidarsi poi con buoni risultati a Maran. Cambi di panchina anche a Cremona (da Ballardini, oggi a Sassuolo in A, a Stroppa), FaralpiSalò (da Vecchi a Zaffaroni), Spezia (da Alvini a D’Angelo), Sudtirol (da Bisoli – oggi al Modena al posto di Bianco – a Valente), Ternana (da Lucarelli a Breda), e, come anticipato, Palermo (da Corini a Mignani). Le uniche società rimaste con lo stesso allenatore di inizio torneo sono Catanzaro, Cittadella, Parma, Pisa, Reggiana, Sampdoria e Venezia. Ad avere dei benefici dai cambi di panchina sono state soprattutto Como e Brescia, un po’ meno la Cremonese. (f.v.)
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