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Autonomia, fibrillazioni nella maggioranza: sì a un documento che “frena” ma la Lega si spacca

Dibattito teso in Consiglio. Il centrodestra vota un atto che divide il Carroccio. Opposizione all’attacco. Alecci “regala” un salvadanaio a Calderoli

Pubblicato il: 18/04/2024 – 15:09
Autonomia, fibrillazioni nella maggioranza: sì a un documento che “frena” ma la Lega si spacca

REGGIO CALABRIA Com’era prevedibile, dibattito teso e serrato in Consiglio regionale sul tema dell’autonomia differenziata, con la divisione tra la maggioranza di centrodestra e quella di centrosinistra ma anche con un’evidente fibrillazione della Lega all’interno della maggioranza: il Carroccio che si spacca davanti a un documento che di fatto chiede al governo e al Parlamento di frenare sull’approvazione del Dl Calderoli. A dirsi disponibile alla presentazione di un documento della maggioranza anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto.

L’opposizione

Ad aprire il dibattito Franco Iacucci (Pd): «Abbiamo l’impressione che Occhiuto sia caduto nella trappola di Calderoli. Ha fatto credere che a livello nazionale avrebbe fatto saltare il tavolo con una contromossa di Forza Italia – un emendamento sbandierato ma poi mai presentato – ma così non è stato. Alle elezioni la Lega e Salvini porteranno la riforma all’incasso e sarà l’omicidio del Sud con pesanti conseguenze per la Calabria, il Mezzogiorno e l’Italia, con il Sud consegnato alla disperazione sociale. La verità è che Occhiuto e la sua forza politica è complice della svendita della Calabria al Nord: i Lep sono nelle mani del governo e del ministro Calderoli e non ci sono le risorse, la verità è che siete sotto ricatto politico. Inutile anche l’appello disperato e il grido di dolore dei vescovi. Il centrosinistra ha sbagliato con la riforma del Titolo V ma da qui a passare all’autonomia differenziata in nome del ‘Dio Po’ non è accettabile». Rincara la dose Ernesto Alecci (Pd): «L’autonomia differenziata è una porcheria, frutto di un accordo di spartizione tra le forze del centrodestra, diciamocela tutta. A Calderoli voglio regalare un salvadanaio nel quale può mettere i soldi dei calabresi». E Davide Tavernise (M5S): «Io voglio puntare l’attenzione sulle risorse. Quanti soldi ci vogliono per realizzare i Lep? Secondo dati Svimez il finanziamento dei Lep costerebbe almeno 82 miliardi, pari alle ultime 4 manovre di bilancio. Vedendo le difficoltà oggi del governo è evidente che parlare di Lep è solo distrazione di massa, perché tutti sappiamo che i fondi per non ci sono. E se non ci sono i fondi siamo tutti d’accordo sul fatto che l’autonomia differenziata alla Calabria e al sud non conviene. E per questo oggi l’intero Consiglio regionale unito e soprattutto Occhiuto devono richiedere i Lep e devono dire no all’autonomia differenziata».
Antonio Lo Schiavo (Misto): «Oggi il presidente Occhiuto è in difficoltà e vive una contraddizione, perché è al tempo stesso presidente della Regione e leader di un partito di una coalizione che vuole portare a casa questa riforma, per questo si è ritagliato una terza posizione, quella dei ‘distinguo’, che è insostenibile. Perché l’autonomia differenziata è un danno e una truffa per la Calabria e per il Mezzogiorno, qui bisogna assumere solo una posizione, anche da parte del presidente Occhiuto, una netta contrarietà a un disegno che rompe l’unità del Paese. Il governatore non può essere al tempo stesso un presidente di una Regione e di lotta». Ferdinando Laghi (DeMa): «E’ un fatto che la prima riforma nasce con il governo di centrosinistra, certo io sono fortemente contrario all’autonomia differenziata, non a caso richiesta dalle regioni più ricche, governate dal centrodestra ma anche dal centrosinistra. La riforma poi renderebbe strutturali i divari che già ci sono soprattutto in settori come istruzione e sanità: io dico sì ai Lep e no all’autonomia differenziata».  

La maggioranza

Dalla maggioranza diversi gli interventi di replica all’opposizione. Giacomo Crinò (Forza Azzurri): «C’è una posizione solo ideologica e quindi non condivisibile di una parte dell’opposizione. La proposta di riforma risale al governo Gentiloni e oggi è stata anche migliorata. E’ doveroso raccogliere la sfida ma non nascondiamo che la proposta del governo meriti un approfondimento perché nessuna parte del Paese dev’essere danneggiata e questo consentirà di raggiungere un giusto equilibrio». Giuseppe Gelardi (Lega): «Il Dl Calderoli è una grande occasione per la Calabria, può produrre effetti benefici per ridurre i gap, consegna alla Regione la possibilità di giocare un ruolo fondamentale nell’eliminazione dell’Italia a due velocità. Sono definitivamente finiti i tempi dell’assistenzialismo, dobbiamo dimostrare a tutti che i calabresi sono artefici del proprio destino sempre nel rispetto dei principi costituzionali di sussidiarietà ma senza sudditanza. Certo, occorre analizzare bene ogni aspetto al fine di elaborare il migliore strumento possibile. L’autonomia non deve partire senza la garanzia dei Lep: è questa la posizione di Occhiuto. Come gruppo Lega diciamo che non svenderemo la Calabria, ma dobbiamo essere artefici del nostro destino». Michele Comito (Forza Italia): «Capisco che l’argomento spaventi ma il Pd con i suoi interventi livorosi continua a fare l’errore di dire no solo sul piano ideologico e di non voler accettare le sfide. Occhiuto ha avuto una posizione netta e precisa, grazie a lui è stato stravolto il testo originario e oggi vengono considerati anche i Lep che prima erano esclusi».
Domenico Giannetta (Forza Italia): «Nessuno, penso nemmeno nella Lega, è un tifosissimo del Dl Calderoli ma il testo è stato migliorato grazie a Occhiuto che ha sollecitato prima il finanziamento dei Lep. Forza Italia ha una posizione che punta sulla difesa delle ragioni del Sud». Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia): «L’opposizione oggi sta puntando solo ad attaccare il presidente Occhiuto senza entrare davvero nel merito. Vedo invece una posizione chiara del centrodestra: il testo infatti è stato migliorato grazie anche all’azione di Fratelli d’Italia. Certo, i dubbi ci sono, io avrei fatto prima una legge che finanzi i Lep e poi avrei addirittura fatto il federalismo, ma il testo è stato migliorato. E’ ovvio che senza il finanziamento dei Lep non si può fare l’autonomia differenziata ma questo lo dice anche il Dl Calderoli».

L’intervento di Mancuso

A concludere, l’intervento del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: «Dell’autonomia differenziata condivido la prerogativa di ampliamento delle autonomine locali e la determinazione e il finanziamento dei Lep, certo le differenze tra Nord e Sud non nascono dall’autonomia differenziata. Ognuno di noi ha una maglietta politica ma questo non deve determinare l’assoggettamento ai nostri leader in ogni caso e mai saremo d’accordo con provvedimenti che vanno contro i calabresi». Dopo l’intervento di Mancuso l’informativa di Occhiuto (leggi qui) dopo la quale prende la parola il consigliere regionale di Azione Giuseppe Graziano, che legge un documento della maggioranza sul quale si era detto d’accordo anche Occhiuto. «Chiedo all’opposizione – dice Graziano – di approvare questo documento perché l’obiettivo è evitare che si accentuino le differenze in Italia, ce lo chiedono in calabresi».
Nel testo si sostiene: «Il Consiglio regionale ritiene che sia necessario 1) attivarsi per quanto di competenze e vigilare con estrema attenzione affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini di tutto il territorio nazionale, assicurando la possibilità di fare intese, ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione, solo a seguito del finanziamento integrale di tutti i Lep in tutte le Regioni; 2) Impegnarsi per proporre i passaggi necessari con governo e Parlamento affinché l’attribuzione di funzioni relative a ulteriori formi particolari si autonomia sulle materie esclude dalla determinazione dei Lep sia consentita solo a seguito della discussione dell’approvazione di un’analisi di impatto sui territori per assicurare il corretto funzionamento concorrenziale del mercato».
Secondo Graziano «con il testo chiediamo al Governo e al Parlamento di tornare indietro rispetto alle scelte fatte». Gli animi a questo punto si surriscaldano. Il Pd chiede – inutilmente – l’inserimento di una sua mozione sull’autonomia differenziata. Gelardi, della Lega, chiede una sospensione di 5 minuti per approfondire ma arriva la risposta del presidente del Consiglio regionale: «Non c’è nulla da approfondire, se vuole votare no voti no», tuona Mancuso. Si procede alla votazione del documento della maggioranza. Un testo che suona come un boccone amaro per alcuni esponenti della Lega: Gelardi e Mattiani, contrari alla “frenata” rispetto al Ddl Calderoli. Anche se dopo la conclusione della s3eduta dal Consiglio regionale fanno presenti che il documento letto da Graziano è stato approvato da tutti i consiglieri regionali di maggioranza presenti, 17 per la precisione. (c. a.)

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