REGGIO CALABRIA «La seduta del Consiglio regionale di oggi è servita a fare chiarezza sulle posizioni dei partiti in ordine al Ddl di Calderoli e della Lega sull’autonomia differenziata. Il centrodestra, obbedendo al suo governatore, ha votato un documento miope in pieno sostegno al percorso già avviato in Parlamento per l’approvazione della “secessione dei ricchi”, così come è stata definita dai Vescovi della Calabria. Le opposizioni hanno provato, invano, a chiedere una presa di posizione chiara e contraria alla riforma, ma il loro documento unitario è stato bocciato. Un documento che invitava a esprimere biasimo per le parole espresse dal ministro Calderoli nei confronti dei meridionali, a dare impulso a un’iniziativa legislativa volta a un regionalismo solidale e a diffidare il governo nazionale dall’approvare l’autonomia differenziata». A sostenerlo sono i consiglieri del gruppo del Pd al termine del dibattito sull’autonomia differenziata che ha impegnato il Consiglio regionale. «Non abbiamo mai visto così in difficoltà il presidente Occhiuto – affermano i consiglieri dem – che si è limitato a dire “non sono un Masaniello” per difendere la sua posizione di ambiguità totale su una riforma che cancella il futuro della Calabria. Dietro al solito slogan “no money no party” Occhiuto, con la sponda della sua maggioranza, ha provato a tenersi in bilico con la speranza che la riforma non venga mai applicata proprio per l’impossibilità di finanziare i Lep». «Si tratta evidentemente di irresponsabilità pura – dicono ancora i consiglieri –. La Calabria non può permettersi di correre un rischio simile soltanto per interessi elettorali e per l’accordo raggiunto a Roma per tenere insieme la riforma del premierato, dell’autonomia e della giustizia, così come ha evidenziato Ernesto Alecci nel corso del suo intervento» «Il Consiglio regionale – concludono i dem – ha perso un’occasione importante sacrificando la possibilità di difendere i diritti fondamentali dei calabresi, dalla sanità all’istruzione, soltanto per regalare uno spot elettorale a Salvini. E Occhiuto ha dimostrato in pieno il suo atteggiamento pilatesco convinto che i calabresi abbiano l’anello al naso e non capiscano quanto stia succedendo, così come aveva preannunciato nel corso del suo intervento il vicepresidente Iacucci».
Da segnalare poi l’intervento del consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci: «All’interno del dibattito odierno sull’autonomia differenziata proposta dal ministro Roberto Calderoli della Lega ho voluto, insieme a tutto il Gruppo del Pd, esprimere con chiarezza il mio totale dissenso verso una riforma che reputo, senza giochi di parole, una vera e propria “porcheria”. Una proposta di legge che penalizza, come detto più volte, le regioni meridionali e le condanna ad un graduale impoverimento e spopolamento. Una riforma fuori dal tempo, proprio in un periodo storico in cui si sta provando a lavorare a livello europeo ad una risposta comune e unitaria rispetto ai tanti pericoli che derivano da due conflitti a noi vicinissimi. Già la pandemia di Covid, solo qualche anno fa, ci aveva già dimostrato quanto sia stato importante essere tutti uniti sotto una stessa bandiera. Durante quei mesi difficili tanti malati del Nord Italia sono stati ospitati e curati nelle strutture delle regioni centrali e meridionali, così come tanti medici e infermieri di origine meridionale si sono sacrificati negli ospedali delle città del Nord, in alcuni casi perdendo anche la vita. Noi immaginiamo non una Italia competitiva tra Regioni, ma solidale, dove gli uni possano stare vicino e supportare gli altri. Questa proposta di legge va nella direzione opposta e – ha sostenuto Alecci – rappresenta, a mio avviso, un mero baratto elettorale tra le forze di Governo, laddove in un accordo tutt’altro che tacito, la Lega avrà il suo vessillo con l’Autonomia Differenziata, la riforma della Giustizia per Forza Italia, il Premierato per Fratelli d’Italia. Anche il famigerato finanziamento dei Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni) che secondo la maggioranza in Consiglio dovrebbe garantire alle regioni meridionali un’equiparazione con le regioni più sviluppate è una grande menzogna. Infatti, anche immaginando che per qualche “miracolo” (stando ai conti dello Stato chiaramente impossibile o forse inimmaginabile) già dai prossimi anni venissero reperiti i fondi per garantire questi Lep in tutta Italia (Lep che tra l’altro devono essere ancora definiti per ogni materia) ci vorrebbero decenni prima che la Calabria riesca a raggiungerli in ambiti come la scuola, la sanità, i trasporti etc. Intanto, le altre regioni potrebbero trattenere da subito il surplus fiscale continuando ad aumentare anno dopo anno il gap sui servizi che le separa dalle regioni più arretrate. E’ così, sarà sempre più accentuato il divario tra Nord e Sud sulla qualità dei servizi, sugli stipendi, sulla qualità della vita, che porterà ad un continuo e progressivo spopolamento del Mezzogiorno. Chi vorrà rimanere a vivere e crescere i propri figli in regioni che avranno già difficoltà a raggiungere questi famosi Lep? Non c’è più tempo! Siamo al limite, è arrivato il momento di gettare la maschera e affermare con chiarezza se si sta dalla parte dei cittadini calabresi oppure no! In conclusione del mio intervento, ho voluto anche donare “simbolicamente” un salvadanaio a forma di porcellino al ministro Calderoli (nella foto in copertina), da utilizzare sulla propria scrivania per inserire i pochi “spiccioli” che intende evidentemente dare al Sud attraverso la sua riforma scellerata. Una riforma che non dà garanzie alla Calabria e ai calabresi, e che per noi non può essere assolutamente presa in considerazione».
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