COSENZA Un anno fa, dopo la 33esima giornata di campionato, il Cosenza di William Viali aveva 37 punti in classifica, con un vantaggio di cinque lunghezze sul Brescia che poi sarebbe stato il suo avversario negli spareggi playout. A distanza di un anno la musica non è cambiata. Anzi, la squadra che Viali è tornato ad allenare dopo la parentesi Caserta, oggi ha un punto in meno rispetto al 2023 (36), e lotta per evitare il playout o la retrocessione diretta. Dovrà lottare anche domani al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia nella sfida contro la Reggiana di Alessandro Nesta e dell’ex direttore sportivo Roberto Goretti, ferma a quota 40 punti in classifica ma reduce da un’inaspettata sconfitta in quel di Lecco contro la cenerentola del torneo. Non sarà dunque una passeggiata per i rossoblù che ritroveranno, però, per l’occasione, un elemento insostituibile come Manuel Marras, squalificato sabato scorso nella partita casalinga con il Palermo. Inoltre non saranno pochi i sostenitori rossoblù che riempiranno il settore ospiti, fino a ieri sera i biglietti venduti erano 614 ma il numero è destinato a crescere. La sfida assume un significato particolare anche perché a guidare la società granata è l’imprenditore e architetto Carmelo Salerno nato a Cosenza, ma è di Roseto Capo Spulico, 52 anni fa. Titolare della Safim Srl, Salerno è entrato nel mondo del calcio prelevando prima il Modena in serie D e successivamente la Reggiana nel dicembre 2020. La sua prima partita da patron la giocò proprio contro il Cosenza, vincendo in trasferta per 1 a 0 grazie a un gol dell’ex rossoblù Varone.
«Al Cosenza visto nelle ultime due partite non manca nulla per vincere le partite – ha detto oggi Viali in conferenza stampa prima della partenza per Reggio Emilia –. Finora non ci siamo riusciti per particolari o episodi, ma la squadra è assolutamente pronta». Sulla possibile conferma del 3-5-2 visto nella partita contro il Palermo, l’allenatore dei silani ha affermato di non essere schiavo dei sistemi di gioco, «possiamo cambiare, ma non è una questione di equilibrio. Questa squadra non aveva problemi di equilibrio dal mio punto di vista – ha evidenziato – ma di densità in zona gol. Quello che abbiamo fatto nelle ultime partite è portare tanta gente in area di rigore. Ho calciatori che possono fare cose e ruoli diversi e possiamo variare i sistemi. Ma i risultati vengono per l’atteggiamento e l’anima che si mette in campo e non per la tattica. La squadra non lotta? Per me non conta più nulla com’è andata la stagione, io faccio riferimento al periodo da cui ho preso in mano questo gruppo e sono veramente convinto che sotto questo profilo ci sia stata una crescita, perché altrimenti non recuperi due partite come accaduto a Piacenza e contro il Palermo. E’ una cosa a cui tengo molto e su cui sto martellando. Quest’aria nuova la squadra sta iniziando ad avvertirla e il salto di qualità lo faremo mollando questo freno a mano tirato». Sulla Reggiana: «Incontriamo una squadra con un’identità ben precisa, sia in fase difensiva che offensiva. Si vede che è una stagione intera che lavorano insieme, fanno tutto a memoria e concedono poco». Sulla condizione fisica della squadra, Viali ha ammesso che «può aver influito all’inizio della sua avventura, più che altro per cambio di metodologia di lavoro. Ma io credo che adesso la squadra stia bene e sono sereno sul finale di campionato». «Dobbiamo avere la consapevolezza dell’obiettivo – ha continuato il tecnico rossoblù – dai 40 punti in giù tutti sono dentro la zona calda e rischiano. Noi andiamo a Reggio convinti dei nostri mezzi dopo il lavoro svolto in settimana». Sul fatto che soltanto Tutino sia il calciatore più incisivo sotto porta, Viali ha detto che «è un bene me è anche troppo poco. C’è bisogno anche dei gol dei centrocampisti e dei difensori sui calci piazzati. Io quello che posso fare da allenatore è portare più gente possibile in area di rigore». (fra.vel.)
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