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l’emergenza

«La situazione nelle carceri è ormai insostenibile, la politica intervenga subito»

Mobilitazione della Camera Penale di Catanzaro. «Troppi suicidi, il disagio sociale non si può regolare con la leva cautelare»

Pubblicato il: 18/04/2024 – 11:34
«La situazione nelle carceri è ormai insostenibile, la politica intervenga subito»

CATANZARO «Oggi siamo di nuovo riuniti perché vogliamo accogliere anche noi a Catanzaro, così come tante altre Camere Penali d’Italia, l’appello dei Garanti territoriali dei detenuti e l’appello del nostro Presidente della Repubblica, perché appena un mese fa Il nostro presidente della Repubblica ha detto che la situazione dei suicidi in carcere è ormai diventata un fenomeno emergenziale e non può essere sostenuta a questi livelli. Nei primi tre mesi e mezzo abbiamo registrato già 31 suicidi in carcere. È evidente che il tema del sovraffollamento carcerario, delle condizioni di vita all’interno delle carceri è un tema che deve impegnare la coscienza civile. e non può lasciarci indifferenti». Lo ha detto Francesco Iacopino, presidente della Camera Penale “Cantafora” di Catanzaro, intervenendo a un convegno dedicato alla situazione nelle carceri e ai tanti casi di suicidi che si stanno verificando negli istituti penitenziari italiani: all’iniziativa ha portato la sua testimonianza, molto struggente, anche la madre di un giovane catanzarese detenuto che si è suicidato in carcere dove era ristretto per un reato legato all’uso di sostanze stupefacenti.  Diversi i relatori intervenuti al convegno, tra questi anche il Garante dei detenuti del comune di Catanzaro Luciano Giacobbe.

I motivi della mobilitazione

«Questo tema – ha aggiunto Iacopino – deve stare a cuore non solo alla Camera Penale ma ad ognuno di noi perché il livello di civiltà di un Paese si misura prevalentemente dalle condizioni delle carceri ed ecco perché siamo qui oggi a sostenere intanto l’appello dei Garanti, e poi a sostenere anche un’iniziativa politica, che è quella della liberazione anticipata speciale, che consentirebbe di deflazionare il carico all’interno degli studi di pena. Forse è giunto il momento di assumersi una responsabilità più impegnativa a livello politico. Sono ormai 30 anni che non vengono assunti provvedimenti di clemenza collettiva: noi – ha proseguito il presidente della Camera Penale di Catanzaro – riteniamo che sia il momento di parlare di amnistia, di indulto, ma soprattutto sia il momento di ragionare sullo stato di salute del sistema penale. Non si può più continuare con una politica criminale che si nutre di più reati, più pena e più carcere, perché il disagio sociale non si può regolare con la leva penale. Questo – ha sostenuto ancora Iacopino – è il grido d’allarme, questa è la denuncia che si vuole forte partire dalle Camere Penali perché vediamo che il problema non sta a Valle, come deflazionare il carico, ma sta a monte». Secondo Iacopino «quando registriamo 400 persone al mese che entrano nelle carceri, ci troviamo di fronte ad un’emergenza in entrata perché è chiaro che il carcere è diventato ormai una discarica sociale, un centro di raccolta delle acque reflui della società. Non possiamo ulteriormente tollerare questo sistema che si nutre di penalità e che in qualche modo ha fatto del sistema penale il regolatore dei conflitti sociali».

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