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La protesta

Riforma del comparto funerario, sit-in delle imprese davanti a Palazzo Campanella

Il comparto annuncia la manifestazione in occasione della visita di Piantedosi in Consiglio: «Politica indifferente alle richieste»

Pubblicato il: 18/04/2024 – 8:02
Riforma del comparto funerario, sit-in delle imprese davanti a Palazzo Campanella

REGGIO CALABRIA Le imprese di pompe funebri annunciano battaglia davanti Palazzo Campanella. Una protesta indetta per manifestare contro la legge regionale in materia funeraria. Ad annunciare la presenza dei titolari delle imprese davanti la sede del Consiglio regionale la Federazione Regionale Comparto Funerario Calabrese – FunerCalabria. Una decisione maturata anche per sollecitare la Regione ad avere attenzione in occasione della visita alla massima Assise regionale del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Chiediamo anche a lui – scrivono in una nota – di ascoltarci affinché qualcosa cambi in questa benedetta regione». Una protesta che vuole mettere in evidenza affermano «le nostre serie problematiche insorte in seguito al varo della l.r. n. 38 in materia funeraria senza interlocuzione con il settore nonostante in premessa della stessa l.r. 38/2023 si legga il contrario».  
«Ma riteniamo inoltre che questa norma regionale – sottolineano – sia del tutto incostituzionale e che a causa sia del ferragosto, infatti fu portata in consiglio qualche giorno prima, e del susseguirsi di emergenze sanitarie, belliche, economiche e financo politiche, sia passata inosservata anche al Ministero degli affari regionali».
«La Regione Calabria, capeggiata dal dott. Roberto Occhiuto – attaccano – ha preso troppo tempo “promettendoci”, di volta in volta, eventuali emendamenti alla stessa sulla scorta delle nostre richieste che di fatto non sono mai state fatte e ancor incredibile e che hanno però tentato di modificare ancora la stessa l.r. in peggio rispetto lo stato attuale come se avessimo incredibilmente richiesto, con le nostre proteste, altri restringimenti ingiustificati».
La Federazione denuncia un clima di «indifferenza politica più assoluta» sulla vicenda.
«Questa ennesima manifestazione odierna che si terrà con una delegazione, in rappresentanza di una cospicua parte del settore funebre – scrivono – ha lo scopo di sensibilizzare per l’ennesima volta la politica, i cittadini e le istituzioni affinché si sappia la verità, non vogliamo esser dei fuorilegge ma nemmeno vogliamo essere tartassati da leggi ingiuste – senza evidenze scientifiche – e che ci impediscono di lavorare con serenità. Non hanno valutato, i politici, l’impatto sulle imprese, i costi, i benefici e a lungo termine i monopoli».
«Chiediamo – aggiungono – che sia chiaro senza stancarci mai – la modifica della l.r. 38/2023 che nasce senza un dibattito con la parte sociale, una legge che fa gli interessi di pochi a discapito delle piccole imprese e poi anche dei cittadini. Vorremmo riavere la possibilità di lavorare in armonia, ci è stato tolto anche il servizio NCC ambulanza, tema sul quale si è anche pronunciato il TAR del Lazio che ha sbloccato tutte le licenze che erano state fermate da un decreto ministeriale, difatti il TAR ha motivato che in via di principio, l’art. 41 Cost. afferma la piena libertà di iniziativa economica che può essere compressa solo dalla legge dello Stato per rilevanti motivi di utilità sociale, TAR Lazio n. 6068/2024, ma la Calabria è una Repubblica a parte?»
«Dunque chiediamo – concludono – la restituzione delle aut. NCC alle imprese, il riconoscimento delle Sale del Commiato, la modifica dei requisiti sulle case funerarie e aggiungiamo che i centri servizi per essere tali devono disporre in proprio almeno di 4 autofunebri e 4 furgoni perchè siamo alla ricerca di professionalità e non di sotterfugi creati ad arte per aggirare la legge regionale».

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