Autonomia, Loiero cita Verga: «Di fronte al dilemma unità o libertà propenderei per l’unità»

LAMEZIA TERME Analisi approfondite ed una narrazione che affascina per le ricercate citazioni che sono sì colte ma conservano sempre il tratto della modestia. A “Telesuonano” l’ospite dell’appuntamento che andrà in onda stasera su L’altro Corriere Tv (Canale 75 DDT) è Agazio Loiero, già presidente della Regione e più volte Ministro. Un viaggio di ricordi e racconti ancorati però ad un presente sul quale Loiero, sollecitato dalle domande di Danilo Monteleone, cerca di fornire interessanti chiavi di lettura. Il punto di partenza, per una discussione a tutto campo, non poteva che essere l’ormai famigerata autonomia differenziata, non tanto per il suo profilo di stringente attualità ma anche e soprattutto perché Loiero, in tempi ormai lontani, fu forse il primo ed il più strenuo oppositore, da Sud, dei progetti leghisti di federalismo e devoluzione.  
Un’avversione, quella dell’ex ministro, che fu ricambiata con la ferma ostilità dell’allora arrembante «razza padana». Per Loiero l’autonomia differenziata è una catastrofe per il Paese e soprattutto per la Calabria e dopo l’analisi numerica dei danni potenziali l’ex presidente va dritto al punto storico e concettuale «l’aspirazione più grande del patriottismo italiano era l’unità». La citazione è di quelle significative «Lucio Villari, grande storico di cui ho l’onore di essere amico, mi mostrò una volta una lettera di Giovanni Verga a suo nipote in Sicilia, in quella lettera Verga scrive “se fossi posto di fronte al dilemma unità o libertà propenderei per l’unità”».
Sul percorso che ha portato al progetto attuale di autonomia differenziata Loiero fornisce una chiave di interpretazione in termini di scambio di potere tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. «Meloni, che poi si è rivelata meno peggio di quanto pensassi io sbagliando, e Salvini si sono accordati su due cose che drammaticamente confliggono, l’autonomia ed il premierato, per poter stare insieme».
Nella discussione c’è spazio anche per l’esperienza alla guida della regione e per il tema che segnò drammaticamente la presidenza Loiero «quando assunsi la guida della Calabria mi trovai davanti a tre tragedie sanitarie, tre giovani vite spezzate ed in quel momento ho subito quella che reputo una delle umiliazioni più terribili della mia vita, al funerale di un ragazzo in provincia di Reggio Calabria il padre rifiutò di darmi la mano».
Loiero racconta poi delle scelte coraggiose fatte successivamente a quei tragici fatti e della ferma opposizione, dichiarata in Consiglio dei Ministri al commissariamento della sanità calabrese, «lo feci perché sapevo bene quale costo economico comportava per i calabresi».
Su Roberto Occhiuto, presidente e commissario, Loiero ha un giudizio netto: «Gli ho scritto, in una lettera aperta, che ha sbagliato a farsi nominare commissario, la cosa migliore sebbene difficile era concordare un piano di rientro, con il commissariamento il costo per i calabresi è di un centinaio di milioni all’anno». L’ex presidente non si sottrae al giudizio nei confronti del governatore Occhiuto «con franchezza devo dire, anche dopo i due anni di guida Occhiuto, che la situazione della sanità è catastrofica, speriamo migliori». (redazione@corrierecal.it)

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