CROTONE Mario Oliverio, ex presidente della giunta regionale calabrese, replica al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e lancia accuse pesanti nei confronti dell’attuale maggioranza che governa la Calabria. Argomento dello scontro è il piano regionale dei rifiuti e l’indice di pressione areale. Non è una polemica nuova, perché le prime scoccate sono state inferte da Voce che, in più occasioni, ha accusato Oliverio e la sua amministrazione di non avere tutelato adeguatamente Crotone, ponendo l’indice di pressione areale che avrebbe impedito ampliamenti di vecchie discariche e autorizzazioni di nuovi impianti. Ovviamente al centro del dibattito c’è la vicenda della bonifica da realizzare nel Sito di interesse nazionale di Crotone. C’è il milione di tonnellate di veleni che devono essere trasportati in una discarica.
Oliverio sostiene che la sua Giunta la tutela l’ha ampiamente garantita approvando il Paur e costringendo l’Eni a sottoscrivere il Pob fase 2, che prevede il trasporto e lo smaltimento fuori dalla Calabria dei veleni presenti a Crotone. Voce sostiene che l’approvazione dell’indice di pressione areale avrebbe impedito all’Eni di fare avance diverse dal contenuto della Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre del 2019, che ha sancito che i veleni devono essere smaltiti fuori dal suolo calabrese. Nelle precedenti repliche Oliverio ha cercato di mettere a fuoco il fatto che l’Eni è stata messa in un angolo grazie al Paur e al contenuto del Pob fase 2. La disfatta per Crotone sarebbe rappresentata dalla modifica del Paur, che l’Eni sta chiedendo con grande insistenza e dall’eventuale posizione accomodante che potrebbero assumere la Regione, il Comune e la Provincia di Crotone nella nuova conferenza dei servizi istruttoria, convocata per il prossimo 3 maggio. La polemica è nata anche perché, in un primo momento, Voce si era detto possibilista sullo smaltimento a Crotone dei veleni. Il sindaco si sarebbe accontentato di avere garanzie che nella discarica privata di Columbra, indicata dall’Eni per smaltire i veleni, sarebbero confluiti solo i rifiuti pericolosi presenti a Crotone. Ci sono state già schermaglie e polemiche e oggi Oliverio ha rotto gli indugi ed ha scritto una lettera che ha inviato a Voce tramite e mail.
«Egregio Sindaco, – scrive Oliverio – certo di fare cosa utile, mi permetto di inviarle copia dell’aggiornamento del Piano dei rifiuti predisposto dalla attuale giunta regionale, presieduta dall’on. Roberto Occhiuto, ed approvato dal Consiglio Regionale in data 12 marzo 2024». Si tratta, secondo Oliverio «di un nuovo Piano, che sostituisce quello approvato nel 2016». In questo nuovo piano regionale dei rifiuti è sparito l’indice di pressione che il precedente Piano (quello approvato nel 2016 dalla Giunta Oliverio. «Non nascondo che ad assumere l’iniziativa di scriverle, – ha sottolineato Oliverio – sono stato indotto dalla polemica che nelle ultime settimane lei sta facendo nei miei confronti in relazione al cosiddetto “fattore di pressione”, a suo dire “farlocco”, riguardante il limite da porre alla localizzazione di nuove discariche sul territorio e/o all’aumento di quelle esistenti, assunto dalla giunta regionale da me presieduta». Le accuse di Voce vengono liquidate da Oliverio come prive di fondamento e la stessa polemica innescata dal sindaco viene bocciata in quanto “tardiva e fuorviante”. Detto ciò, Oliverio scrive: «Mi preme richiamare la sua attenzione sul nuovo Piano dei rifiuti approvato dal consiglio regionale poco più di un mese fa, perché dalle sue esternazioni si deduce che non ha avuto modo di esaminarlo ed approfondirne i contenuti». Oliverio, quindi, parla a nuora perché suocera (Regione) intenda: «In esso, a proposito dei “criteri localizzativi”, non viene considerato alcun “fattore di pressione” per la localizzazione di discariche o altri impianti di smaltimento. Viene nuovamente assunta la termovalorizzazione come tecnologia per lo smaltimento. Sono rimossi, attenuati o modificati altri importanti vincoli, a mio parere non secondari, anche al fine di garantire la necessaria partecipazione e controllo democratico da parte delle istituzioni locali, su una materia così delicata e complessa». Oliverio anticipa anche il tema del termovalorizzatore che A2A possiede a Crotone e su cui è in atto una richiesta di ampliamento. In verità Voce, sino ad oggi, non ha rilasciato alcun commento sul nuovo piano regionale. Non è usuale che il sindaco di Crotone non parli su una questione così rilevante ed ecco perché, inasprendo il livello della polemica, Oliverio gli scrive: «Se non lo ha fatto, le consiglio di leggere ed approfondire il nuovo Piano dei rifiuti. Per facilitarle il compito, Le suggerisco di leggere con particolare attenzione il capitolo 32 ( pag. 370 e seguenti) a proposito di fattori localizzativi. Si potrà così rendere conto delle maglie che si aprono per iniziative che prima non erano consentite».
«Non a caso, – continua Oliverio – in questi anni, da parte dei competenti uffici della Regione sono stati istruiti con parere negativo e rispediti al mittente, progetti di mega discariche e mega impianti proposti sul territorio di Crotone. È bene ricordare che anche i ricorsi avanzati dagli interessati al Tar ed al Consiglio di Stato, sono stati respinti, a conferma della giusta e corretta impostazione assunta dalla Regione e grazie a quanto stabilito con il Piano dei rifiuti approvato dal consiglio regionale nel 2016».
La vera garanzia è rappresentata dal contenuto del verbale della Conferenza del 24 ottobre 2019 «ancor più di fronte ai contenuti del nuovo Piano dei rifiuti che forse sarebbe stato opportuno seguire con la dovuta attenzione nella fase precedente all’approvazione definitiva da parte del consiglio regionale». Continuando ad usare la sciabola, Oliverio scrive: «Nei giorni scorsi in risposta alle sue polemiche prima richiamate, ho avuto modo di dire che bisogna evitare di utilizzare argomenti fuorvianti rispetto al tema centrale della bonifica del sito industriale dismesso. La sua insistenza mi ha costretto a queste precisazioni che mi auguro possano contribuire al necessario chiarimento». Concludendo, Oliverio sottolinea che «Eni Rewind deve smaltire i veleni fuori da Crotone e dalla Calabria nel rispetto del Piano di bonifica (Pob fase 2 – Decreto Ministeriale marzo 2020) e degli impegni assunti. A tal proposito va ricordato che su richiesta ENI presentò un piano di smaltimento indicando apposite discariche allocate, non sulla luna, ma sul territorio nazionale ed estero. In questa battaglia bisogna essere determinati.
Crotone non merita di essere ingannata». (redazione@corrierecal.it)
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