Ultimo aggiornamento alle 13:46
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

l’indagine

Dal quartiere rom di Lamezia fino a Cittanova: il ruolo della «moglie intermediaria» nello spaccio di droga

Tra le carte dell’inchiesta “Game Over” il ruolo della lametina Bevilacqua in «piena sinergia» con il marito Spirlì

Pubblicato il: 20/04/2024 – 18:37
di Giorgio Curcio
Dal quartiere rom di Lamezia fino a Cittanova: il ruolo della «moglie intermediaria» nello spaccio di droga

LAMEZIA TERME Il suo era un ruolo da vera «intermediaria», in grado, cioè, di veicolare le richieste di droga, inserendosi quindi nelle dinamiche dello spaccio gestito del marito. E, inoltre, «appariva ben addentrata nella gestione dei traffici illeciti». Ne sono convinti gli investigatori della Procura di Palmi nel ricostruire il quadro accusatorio di Martina Bevilacqua, classe ’95, tra gli indagati nell’inchiesta “Game over”, coordinata dalla Procura di Palmi e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con l’esecuzione di 7 arresti. Considerato il «concreto pericolo di reiterazione delle condotte criminose», il gip Federica Giovinazzo ha disposto per lei la misura del divieto di dimora nel Comune di Cittanova.

L’aiuto per il marito

Nata a Lamezia Terme ma residente a Cittanova, la figura di Martina Bevilacqua emerge in numerosi episodi ricostruiti dagli inquirenti attraverso le captazioni ambientali e telefoniche che, come riporta il gip, dimostrerebbero quanto fosse «ben inserita nel tessuto dello spaccio di stupefacenti imperante nel comune di Cittanova», in parte gestito dal marito Andrea Spirlì (cl. ’90) finito in carcere nel corso dell’operazione insieme ad un altro indagato, Luigi Quartuccio (cl. ’52).  A ricostruire il quadro accusatorio, poi, ci hanno pensato anche gli elementi raccolti negli innumerevoli servizi di osservazione svolti in abiti civili dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova nei pressi dell’abitazione di Bevilacqua dove dimorava insieme al marito, attualmente detenuto agli arresti domiciliari.
Come ricostruito dagli investigatori, infatti, Martina Bevilacqua avrebbe agito «in stretta sinergia con il marito Andrea Spirlì» effettuando varie offerte in vendita di droga, di qualità e quantità non meglio specificate, «aiutando anche Luigi Quartuccio nella gestione del settore della compravendita di stupefacente» sul territorio di Cittanova, manifestando una certa disinvoltura, «palesando la conoscenza sia dei consumatori che dei fornitori».

Andrea Spirlì e Gino Quartuccio

La “storia” familiare

Il percorso di Martina Bevilacqua parte da Lamezia Terme. È qui che i militari sono risaliti al suo nucleo familiare, residente in un quartiere popolare della periferia di Sambiase. C’è il padre, N.B. classe ’58, gravato da innumerevoli precedenti penali e di polizia, per furti in abitazione, furti aggravati, ricettazione, estorsione, truffa, resistenza Pubblico Ufficiale, rissa e smaltimento illecito di rifiuti, in prevalenza commessi in concorso con altri soggetti di etnia rom del posto, per cui è stato più volte sottoposto a misura detentiva. L’uomo, inoltre, è stato segnalato a maggio del 2018 dal Commissariato di P.S. di Lamezia Terme per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazioni. Profilo simile quello della madre, anche lei gravata da precedenti giudiziari per delitti quali furti in abitazione, truffa, rissa e resistenza Pubblico Ufficiale.

Lo spaccio a Cittanova

Le indagini degli inquirenti si sono concentrate, dunque, sull’attivissima piazza di spaccio di droga di Cittanova dove, di fatto, ogni singolo episodio documentato era partito da «richieste di stupefacente, avvenute più volte, attraverso accordi telefonici» nel corso dei quali gli interlocutori hanno concordato «le fasi successive dell’appuntamento finalizzato alla consegna, adottando particolari cautele, mascherando le conversazioni telefoniche, non rendendo mai “esplicito” il fine. «Dove sei?» «vai a casa, vai a casa che sta andando una persona!». A parlare è proprio Martina Bevilacqua in una conversazione intercettata mentre discute con Luigi Quartuccio. È il 25 dicembre del 2022. «…ma quanto devo aspettare a questo?» «…di’ a Martina quanto devo aspettare qua prima che arriva questo?». Nel corso della fugace conversazione, subentrava un secondo soggetto: «Sono Roberto, Andrea dorme! Gino, è passato di qua e ha detto che poi veniva di là, è passato da qua e ha detto che poi veniva di là…». Tre giorni dopo, è il 28 dicembre 2022, gli inquirenti intercettano un’altra conversazione tra Quartuccio e Bevilacqua. «(…) vedi che Andrea adesso non è a casa e dice… vai a prenderla… vedi che devi fare…». Ancora una volta, «la donna si inseriva nelle dinamiche di spaccio del marito» riporta il gip nell’ordinanza, «facendosi portavoce nei confronti di Quartuccio della necessità dell’approvvigionamento di dosi di stupefacente, sottolineando come il marito non fosse a casa», esortandolo a recarsi in una località per poter reperire il narcotico.

«Tutti qua oh!»

«Mi ha mandato il messaggio Angelo, pure… e mi ha detto che fra un po’ ti chiama e viene, non mi ricordo come ha detto… gli dico pure a lui che passa pure dove sa?». È uno stralcio di un’altra conversazione che gli inquirenti intercettano ancora il 31 dicembre 2022. Da un attento ascolto della conversazione, «emergeva che Andrea Spirlì si trovasse in compagnia di Quartuccio» scrive il gip nell’ordinanza, verosimilmente a casa di quest’ultimo e, in questa circostanza, veniva contattato dalla moglie. Che si trattasse di droga veniva implicitamente confermato dallo stesso Spirlì il quale, «in risposta alla moglie – scrive il gip – esprimeva asserzioni di soddisfazione miste a timore». Spirlì, infatti, «pur disposto ad accogliere l’ennesimo “cliente”» annota il gip manifestava, ancorché velatamente, «il timore di possibili controlli presso il suo domicilio che sarebbero potuti scaturire dall’andirivieni di gente». Alla telefonata della moglie, infatti, Spirlì risponde: «Minchia tutti di qua però!» «e che ca**o vuoi da me» replica Bevilacqua, «Va bene… digli che dopo lo chiamo io… Ora arrivo io, Martina, ora arrivo io…». (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x