COSENZA Un centinaio di cestini “dedicati” per le deiezioni canine, aspettando le fototrappole. Da qualche giorno in città – nei quartieri del centro e lungo viale Mancini – sono tornati i contenitori riconoscibili dal logo della sagoma di un cane stilizzato: nelle intenzioni dovrebbero far desistere i padroni dal lasciare per terra i sacchetti pieni di escrementi dei propri amati compagni. Adesso non hanno più scuse…
Continuano ad arrivare le segnalazioni dei lettori: in particolare tra piazza Europa (nella foto di copertina un cumulo di rifiuti e le tracce di un piccolo rogo, tra la piazza e lo svincolo autostradale) e il palazzo di giustizia i lettori ci indicano situazioni simili a quelle raccolte da mesi in questa rubrica. Ne selezioniamo due che riguardano la stessa zona: via Panebianco-Tribunale. La signora C. M. è una pendolare che arriva tutti i giorni dalla provincia e dice di aver mandato più volte foto sull’area circostante l’inizio della importante arteria, nella zona sud vicino a piazza Europa e in particolare nei pressi del rifornimento di benzina: le stradine più interne – dove i palazzoni di recente costruzione fanno ombra su case disabitate o in rovina – si prestano a diventare discariche dove manca il minimo controllo (ma anche il senso civico da parte di chi deposita sacchetti e materiale inerte sul marciapiede o ai bordi della strada). «Ci sono attività che producono dolci e pane – segnala la lettrice –, l’Asp non verifica in che stato sono queste strade? Immagino quali animali girano in queste zone…».
Sul caso, invece, delle carcasse di auto abbandonate in centro città (su cui proprio ieri il sindaco Caruso ha annunciato una nuova operazione di rimozione in seguito alla nostra segnalazione) il lettore F.G. ci fa sapere che su via Francesco Miceli Picardi, alle spalle del Tribunale, «vi sono un fuoristrada e 3 autovetture abbandonate da anni ma nessuno fa niente».
Le case popolari tra via Misasi e viale della Repubblica (nella foto qui sotto a sinistra: via Santoro), via Antonio Siniscalchi (la strada che da piazza Prefettura cinge il liceo classico Bernardino Telesio e conduce a Portapiana, foto al centro), via Caduti di via Fani (ci siamo spesso occupati della traversa di corso Fera, foto a destra): sono alcune delle zone – ma ne potremmo citare a decine – dove l’«inciviltà» che spesso il sindaco Caruso imputa ai suoi concittadini pende, o meglio riprende ciclicamente forma. Una tela di Penelope che – a differenza del mito odisseico – non ha un solo protagonista: da un lato i cosentini fanno (il cumulo) dall’altro Ecologia Oggi disfa. (euf)
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