CATANZARO In tanti lo considerano uno dei più grandi calabresi di tutti i tempi. Raf Vallone è sempre rimasto tenacemente legato alla sua Tropea e alla sua Calabria. Calciatore, giornalista, ma soprattutto attore ha dato volto e anima ai protagonisti di film che hanno fatto la storia del cinema italiano, da Riso amaro al Cammino della speranza, da Non c’è pace tra gli ulivi a Teresa Raquin, senza dimenticare la partecipazione straordinaria al terzo capitolo del capolavoro di Coppola “Il Padrino”, dove interpreta il Cardinale Lamberto che colloquia con il premio Oscar Al Pacino. Nelle parole della figlia Eleonora Vallone, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, il ricordo di un padre amante dello sport e di un litigio per una copertina. «Corsa su per la collina, ginnastica appesi agli alberi, lezioni di storia e letteratura, esercizi di dizione con matita in bocca». Sono questi i ricordi di Eleonora Vallone quando le viene chiesto dei ritagli di tempo trascorsi insieme a papà Raf «un’iniezione di vita. L’ho amato e lo amerò sempre». Ma da giovane, anche qualche scontro. «Eravamo in barca. Mi prese in braccio e mi scaraventò in acqua. Mamma protestò. Ma lui tuonò: “È così che si impara a nuotare” e quel matrimonio ancora minorenne, «Papà poteva pure ammazzarmi – confessa Eleonora Vallone – non mi sarei fermata. Scappavo di notte, avevo tagliato la recinzione del giardino. Non venne alla cerimonia, andò a sciare. Non l’ho mai perdonato». Fino a quella copertina su Playboy. «Ero ingenua, per me il nudo era naturale, senza malizia. Firmai la liberatoria. E lui sparì. Quando le foto uscirono su Lui e Playboy fu uno choc. Papà si infuriò e mi cancellò dalla sua vita. Non mi parlava più. Ci sono voluti anni per ritrovarci». E oggi? «Ho da poco compiuto 71 anni» – chiosa Vallone che poi svela un piccolo sogno: «un viaggio in barca a vela con qualcuno che ami il mare. E me».
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