ROMA «Tutti i fornitori di luce e gas hanno il diritto di cambiare il prezzo della nostra bolletta quando vogliono, con una decisione unilaterale e un preavviso di 3 mesi. Inoltre devono essere chiari i prezzi al kilowattora o al metro cubo, quanto veniva pagato prima, quanto in futuro e l’impatto della nuova tariffa. Il cliente deve poi essere informato sulla possibilità di recedere entro una tal data e di passare a un altro operatore se le condizioni non gli vanno bene. Queste sono le regole generali, tuttora in vigore. Dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023, invece, il decreto ‘Aiuti bis’ del governo Draghi ha vietato ai fornitori di cambiare unilateralmente il prezzo di luce e gas agli utenti con il contratto non in scadenza (art. 3). Una decisione mirata a proteggere le famiglie in un momento incandescente per le forniture di gas dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Vediamo cos’è successo e cosa sta ancora succedendo». È quanto si legge su Data Room di Milena Gabanelli, Mario Gerevini e Simona Ravizza sul Corriere della Sera. «Sulla base di documenti ufficiali Dataroom stima che solo con le bollette del gas di Enel la stessa cosa è successa a circa 1 milione di famiglie, sempre negli 11 mesi in cui era in vigore il divieto di cambiare il prezzo ai contratti non in scadenza. Una pratica commerciale illecita. Per questo l’Antitrust, dopo una lunga istruttoria avviata in seguito alle denunce di alcune associazioni di consumatori, a novembre scorso multa Enel con il massimo della sanzione: 10 milioni di euro. Però non è detto che debba pagarli perché pende il ricorso al Tar. Enel si difende dalle accuse dell’Antitrust sostenendo di “non aver mai comunicato alla propria clientela modifiche unilaterali — come si legge nelle carte del procedimento — ma di aver comunicato le nuove condizioni economiche in ragione di una scadenza contrattuale”. «Da gennaio 2024 per il gas è scomparso il servizio di tutela (ad eccezione dei vulnerabili) e c’è solo il libero mercato. Il decreto Draghi è scaduto, e quindi qualunque fornitore può in ogni momento dire: “Questa è la nuova meravigliosa offerta per te”. Prima di accettare bisogna fare attenzione e capire quanto cambierà la bolletta. (…) Dai procedimenti dell’Antitrust risultano pratiche scorrette, pur se con numeri decisamente inferiori, anche da parte di Eni, Edison, Acea, Dolomiti, Iberdrola. Se la giustizia amministrativa respingerà i ricorsi, le sei società potrebbero dover restituire 1 miliardo secondo la stima assai prudenziale di Roberto Rustichelli, presidente dell’Antitrust. I leader dei partiti in campagna elettorale dicono sempre che bisogna occuparsi di cose serie come le bollette degli italiani. Occupatevene».
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