VIBO VALENTIA Avrebbe reso prestazioni per le quali non risulterebbe autorizzata e accreditata, operazioni chirurgiche di specialistica ambulatoriale di oculistica in APA-PAC, stipulando appositi contratti di convenzionamento con l’Asp di Vibo Valentia, in cui sono stati indicati provvedimenti autorizzativi e di accreditamento che non «riguardavano la particolare tipologia di servizio, legittimandone poi la liquidazione dei relativi corrispettivi». Con questa accusa il gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della procura vibonese guidata da Camillo Falvo, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca “diretta” della somma di euro 9.149.403,81 sul patrimonio della “Villa dei Gerani Gestione srl”. Due, invece, le persone indagate: si tratta di Cesare Curatola (cl. ’45) in qualità di Presidente del CdA della struttura sanitaria “Villa dei gerani Gestione srl” dall’1 settembre 2019 al 5 agosto 2014 e Guido Rigazzi (cl. ’51), in qualità di attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione della struttura.
Lo società, costituita nel 1988 con oggetto sociale la costruzione e la gestione di case di cura di qualsiasi branca, gestisce la “Villa dei Gerani” a Vibo Valentia, finita nel mirino degli uomini della Guardia di Finanza. La struttura, secondo l’indagine, grazie ad autorizzazioni sanitarie e accreditamento, nel corso degli anni avrebbe «erogato varie prestazioni a carico del Sistema Sanitario Regionale, tra cui prestazioni chirurgiche di specialistica ambulatoriale di oculistica attraverso “Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali” e “Pacchetti Ambulatoriali Complessi”».
Secondo le indagini, quindi, nel periodo che va dal 2012 al 2022 sarebbero stati eseguiti vari interventi chirurgici nella disciplina di oculistica in A.P.A. – P.A.C. come ad esempio cataratta e impianti del cristallino, con imputazione del costo al Servizio Sanitario Regionale, sebbene la struttura sanitaria «fosse priva sia della prevista autorizzazione sanitaria per l’esercizio che del necessario accreditamento con il Servizio Sanitario regionale calabrese».
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E la consapevolezza della falsità del dato indicato sugli accordi contrattuali sottoscritti dall’erogatore privato e dall’Asp si desume, «dalla circostanza che la clinica ha presentato solo in data 29 luglio 2022 la relativa istanza di autorizzazione per l’esercizio delle attività di prestazioni sanitarie in trattazione», secondo il gip. Perché come è stato accertato, gli organismi istituzionali preposti alla verifica e controllo sulla sussistenza dei requisiti di autorizzazione sanitaria all’esercizio e accreditamento sanitario (il Dipartimento Regionale Tutela della Salute e l’Organismo Tecnicamente Accreditante (OTA) e la struttura aziendale di verifica dell’Asp di Vibo Valentia) «hanno avuto modo di riscontrare che sia l’autorizzazione sanitaria per l’esercizio che il successivo accreditamento sanitario non sono mai stati concessi alla casa di cura predetta nel periodo oggetto di indagine».
Così, a settembre 2023, gli investigatori si sono recati all’Asp di Vibo Valentia per «acquisire i contratti di servizio siglati, per l’arco temporale dal 2012 al 2023, con la casa di cura “Villa dei Gerani Gestione Srl”». E, con specifico riferimento alle annualità comprese dal 2012 al 2023 (ossia a quelle non coperte da provvedimenti di autorizzazione sanitaria per l’esercizio e di accreditamento) è stato possibile riscontare «l’esistenza dei contratti di servizio», riporta il gip nell’ordinanza. Differentemente, nel contratto per il 2023 per l’erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale per il triennio 2022-2024 (contrattazione anno 2023), stipulato il 26 giugno del 2023, «non risultano contrattualizzate prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale chirurgica nella disciplina di Oculistica in APA-PAC». L’illegittimità della corresponsione dei rimborsi erogati alla citata casa di cura trova conferma anche negli accertamenti svolti il 13 settembre e il 21 settembre 2023 presso l’Asp di Vibo, dove si è proceduto all’acquisizione della documentazione di interesse presso la “Commissione per le verifiche relative all’autorizzazione sanitaria, all’esercizio e alla vigilanza delle strutture sanitarie e sociosanitarie private istituita.
Quindi, secondo l’accusa, appare evidente che dal 2012 al 2022 la “Villa dei Gerani”, nonostante non fosse titolare né dell’autorizzazione sanitaria per l’esercizio né dell’accreditamento sanitario – la relativa procedura iniziata nel mese di luglio 2022, ad oggi, non risulta perfezionata, a causa, tra l’altro, delle rilevate criticità riscontrate dalla Commissione dell’Asp competente per territorio in occasione dei sopralluoghi effettuati – «nel medesimo periodo ha stipulato con l’Azienda sanitaria vibonese i contratti di affidamento per le prestazioni sanitarie chirurgiche nella disciplina di Oculistica in APA-PAC, indicando falsamente il possesso dei suddetti provvedimenti, con il conseguente indebito profitto con relativo danno alle casse pubbliche per 9.149.403,81 di euro complessivi», ora oggetto di sequestro. (g.curcio@corrierecal.it)
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