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I sindacati taxi in rivolta: «Occhiuto e Urso incontrano Uber, incredibile»

«Singolare che l’incontro si sia svolto alla vigilia dell’emanazione dei decreti attuativi che dovrebbero riportare regole nel settore»

Pubblicato il: 25/04/2024 – 13:36
I sindacati taxi in rivolta: «Occhiuto e Urso incontrano Uber, incredibile»

ROMA «Incredibile quanto successo ieri nella Capitale: in tarda mattinata il presidente della regione Calabria Occhiuto ha incontrato il vice presidente globale di Uber Tony West che ha annunciato in pompa magna l’imminente arrivo di Uber in Calabria. Singolare e anche al limite della decenza l’ammissione da parte dello stesso Occhiuto, di aver approvato due leggi per favorire l’azione della multinazionale californiana. Da lì a poco la delegazione della famigerata società, nota alle cronache per reati di elusione fiscale e caporalato sui rider, finita nel mirino della commissione parlamentare d’inchiesta francese per aver effettuato un’intensa attività di lobbying, anche a Bruxelles, per reclutare politici con l’obiettivo di aumentare il proprio consenso e influenzare decisioni a proprio vantaggio, si trasferiva presso la sede del Mimit per un incontro con il ministro Adolfo Urso». È quanto dichiarano in una nota i responsabili nazionali di Fit Cisl Taxi, Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Unione Tassisti d’Italia, Tam, Satam, Claai, Unione Artigiani, Fast Confsal Taxi, Ati Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi. «Singolare anche questo incontro, svolto alla vigilia dell’emanazione dei tanti attesi decreti attuativi che dovrebbero riportare regole nel settore, contrastando l’abusivismo e i comportamenti scorretti delle multinazionali e che ci lascia basiti e con molto amaro in bocca – aggiungono – Vedere il ministro delle imprese e del Made in Italy stringere la mano di chi rappresenta un modello di business finanziato da potenti strutture economiche e fondi d’investimento con sedi in vari paradisi fiscali (Vanguard, Blackrock, Morgan Stanley, Soft Bank, il Fondo Saudita PIF), ignorando contestualmente le esigenze dei lavoratori del comparto considerati oramai alla stregua di semplici merci” ci dà la forza e la consapevolezza per affermare che è giunto di nuovo il momento di andare a manifestare tutto il nostro sdegno sotto i palazzi del potere, come già fatto con il governo Draghi che sembra aver solo passato il testimone, nella corsa alla svendita dell’ultimo servizio pubblico che ancora funziona».

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