ROMA “Basta chiedere abiure e pentimenti. Così rischiamo che l’antifascismo diventi una foglia di fico per coprire la mancanza di proposte politiche sull’oggi”. Lo afferma il filosofo Massimo Cacciari, intervistato dalla Stampa. “L’antifascismo non è immediatamente un programma politico. Soprattutto non può sostituirlo, non può diventare una foglia di fico per coprire la vuotaggine delle proposte sull’oggi”, sostiene Cacciari. Per il filosofo “Giorgia Meloni non è responsabile delle leggi razziali, non si può chiedergliene conto. Se non altro per una questione generazionale. Dobbiamo smetterla con la categoria del pentimento che purtroppo è invece alla base dei giudizi politici e non solo in Italia. Perché da noi basta pentirsi per cambiare status. Anche nella giustizia è così. Sei stato un terrorista? Se ti penti hai una pena più lieve”. Secondo Cacciari, “è giusto che chi ha collaborato a smantellare un’organizzazione criminale venga premiato. Ma è assurdo che abbia sconti di pena chi si pente per il solo fatto di aver ripudiato il suo passato. Questa storia del pentimento salvifico è molto italiana e molto dannosa. C’è sempre qualcuno che ci deve dare l’assoluzione. I protagonisti della politica si giudicano sulle scelte politiche di oggi, non sui loro pentimenti”.
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