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I giovani di Colosimi si candidano a governare il loro paese con la lista della Restanza

Il candidato a sindaco è Francesco Palermo, di soli 24 anni. “Cambiare si può” invece lo slogan scelto contro lo spopolamento

Pubblicato il: 02/05/2024 – 6:59
di Paride Leporace
I giovani di Colosimi si candidano a governare il loro paese con la lista della Restanza

Il grande successo del film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani ha inevitabilmente incuriosito i turisti che iniziano a raggiungere Opi, il comune abruzzese di montagna di 379 abitanti dove molte scene sono ambientate e anche qualche inviato di grande testata ha raggiunto il paesello per realizzare reportage vecchio stile. Il film come è noto, celebre anche la “restanza” fenomeno mappato dall’antropologo calabrese , Vito Teti, e situato nella storia con grande visibilità.
E di restanza si parlerà molto a Colosimi, piccolo borgo della provincia di Cosenza, non per cinema ma per politica perché all’insegna del restare, alle prossime elezioni di giugno si presenterà una lista di giovani che, hinc et hunc, hanno deciso di costruire tra le proprie radici il loro presente nel proprio paese affidandone la guida ad un giovanissimo.
Colosimi sorge sul confine tra Cosenza e Catanzaro, posto sul Savuto a 870 metri sul declivio dell’alta valle del torrente Bisirico dove allinea le frazioni di Coraci, Rizzuti, Trearie e delle località Arcuri, Carrano, Gigliotti, Manche, Mascari, Melilla e Volponi. Cosenza è a meno di 50 chilometri. Vi sono rimasti 1.313 abitanti tra questi contrafforti della Sila, ve n’erano quasi 2.500 nel 1950. Ci fu emigrazione di massa verso le miniere del Belgio, infatti nelle birrerie della zona trionfano i marchi di quella nazione. Ma quell’esperienza collettiva ha lasciato anche il triste record della più alta percentuale di silicosi della Calabria guadagnata nelle viscere della terra e nelle gallerie italiane.

Luogo di uomini illustri Colosimi. Qui nacque il ministro Gaspare Colosimo che resse anche il Viminale prima del fascismo. Durante il Ventennio nella Valle del Savuto, come documenta il libro di Leonardo Falbo dimorarono molti sovversivi, il numero più alto di confinati a Colosimi, ben 34 che contribuirono a radicarne le appartenenze alla sinistra. Le memorie antiche ricordano anche don Pietro Mancini assaltato da un manipolo di fascisti alla stazione di Coraci-Colosimi ai tempi di Mussolini. Sono storie che mi conferma l’ex consigliere regionale Mimmo Talarico, che pur emigrato nella vicina Rende, il legame con Colosimi non l’ha mai interrotto tra una partita a calcio balilla e una gustosa cena a chilometro zero. A Colosimi, non mancarono briganti come Paolo Mancuso detto Parafante, ed era del paese anche James Colosimo detto Big Jim antico boss della Chicago di Al Capone, e qualcuno in paese sussurra che sarebbe lontana parente dell’attuale presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, che invece oggi le cosche le combatte.


LEGGI ANCHE: In “Un mondo a parte” con Albanese: la restanza di Vito Teti




A Colosimi una lunga storia di partenze ed emigrazione. E un gruppo di giovani del paese che, come nel film di Albanese, vorrebbe invertire la tendenza. Hanno scelto e proposto come loro candidato a sindaco, Francesco Palermo, solo 24 anni. Da quando aveva i calzoni corti, Francesco è impegnato nelle associazioni e in politica. È stato rappresentante del Consiglio provinciale degli studenti medi e ha continuato anche all’Unical al dipartimento di Economia e Statistica e si è distinto anche nel Nucleo di Valutazione dell’Unical. Tra tanto impegno ha fondato anche l’associazione culturale Focus, sta nel comitato parrocchiale del paese, gioca a calcio e legge libri e la Restanza di Teti deve averlo molto colpito insieme ai suoi giovani amici. Il semplice slogan è “Cambiare si può”. No all’indifferenza verso la vita pubblica e niente fuga, i “Giovani per Colosimi” vogliono “continuare ad abitare con dignità questa terra e costruire qui il nostro futuro”. Si propongono di fermare lo spopolamento. Vogliono evitare di essere un paese di anziani e con le pluriclassi. Difendono le aree interne abbandonate, dicono, dalla politica nazionale e regionale ma sostengono che gli amministratori locali possono raggiungere il difficile obiettivo: “Altrove ci sono riusciti, adesso tocca a noi”. Un protagonismo giovanile che propone un rappresentante della loro Generazione Z, un sindaco “che metta fine ai personalismi” e al quale chiedono di impegnarsi affinchè “Colosimi sia una terra di sogni e di speranze”.
Il sindaco uscente è Giovanni Lucia, 57 anni, che alle precedente elezioni fu candidato unico dopo un quarto di secolo di amministrazioni di sinistra. Il suo monocolore ha come giovani rappresentanti solo 3 trentenni. A Colosimi la grande novità è stato il nuovo ufficio postale che di questi tempi è una gran conquista. Comunque, vada, averne due di liste, è crescita di democrazia e partecipazione. Non sappiamo se sarà un confronto pirandelliano tra vecchi e giovani. Ma un gruppo di giovani che forma una lista e propone un sindaco di 23 anni secondo teoria di restanza ci sembra una bella notizia.
Era nativo di Colosimo anche Roberto Colosimo, dirigente di primo piano della Cassa del Mezzogiorno, l’ente che più cambiò il destino del nostro Sud, e a lui si deve la costruzione del celebre Fungo dell’Eur a Roma. Brevettò anche un altro fungo, il fungo-serbatoio che si trova in diversi comuni italiani. E in questa terra di funghi, chissà ne spunti ora un altro di partecipazione simbolica. Quello dei giovani di Colosimi che hanno deciso di restare per prendere i propri destini in mano per cambiare la sorte del loro paese. (redazione@corrierecal.it)

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