VIBO VALENTIA Capitano Ultimo torna in Calabria. L’uomo che mise le manette a Toto Riina arriva a Vibo Valentia a volto scoperto, dopo aver deciso di affrontare la campagna elettorale senza l’anonimato che ha contraddistinto la sua carriera militare e politica. Dopo 4 anni dal ruolo di assessore all’ambiente ricoperto nella giunta di Jole Santelli, il generale Sergio De Caprio aderisce al progetto Sud chiama Nord di Cateno De Luca e si candida alle prossime elezioni europee dell’8 e il 9 giugno nella lista Libertà. «Mi candido – spiega ai microfoni dei giornalisti – per portare in Europa l’amore che dobbiamo avere tutti per il bene comune, per portare la difesa feroce dei nostri territori e dei nostri piccoli comuni che non devono essere abbandonati, che non si devono spopolare, ma devono rinascere». Ad accoglierlo anche il candidato a sindaco centrista per capoluogo vibonese Francesco Muzzopappa.
Capitano Ultimo spiega di voler costruire «partendo dalla Calabria, un’Europa dei comuni. Abbiamo visto cosa ci hanno fatto questi grandi Stati: ci hanno lasciato in miseria e ci hanno portato la guerra in casa. Adesso tocca a noi gente piccola riprendere un percorso di civiltà, di dignità, di bene comune e di prosperità». Da sempre legato al tema dell’ambiente, aggiunge che in Europa si dovrebbe pensare alle «energie rinnovabili e al fotovoltaico. Ma pensate 400 comuni, due milioni a testa per fare quattro ettari di fotovoltaico. Verrebbero prodotti 300 mila euro l’anno di risorse». L’idea è quella di «far rivivere i nostri bellissimi paesi, la Calabria, la Sicilia, la nostra Europa. Vogliamo un’Europa rovesciata in cui decidono i comuni come investire le risorse, non che aspettiamo che ci tirino le ossa i padroni». Su De Luca e Laura Castelli: «Sono persone del Sud, persone come noi e che credono nei comuni. Cateno De Luca è stato sindaco in cinque comuni e mai ha voluto essere ricandidato, non è attaccato alla poltrona». Sull’altro generale discusso candidato alle Europee glissa: «Ognuno può fare e dire quello che vuole».
Proprio sui fondi che arrivano dall’Europa, con il rischio che finiscano in mani sbagliate, aggiunge: «Io mi concentro sull’incapacità dei dispositivi di sicurezza delle istituzioni per difenderci dalle mafie, dalla ‘ndrangheta, dalla camorra. È arrivato il tempo di chiudere i conti con queste organizzazioni, è arrivato il tempo di dirgli che noi gli negheremo i diritti politici, il diritto al lavoro a chi è stato condannato in via definitiva e ai loro parenti più affini se non si pentono o se non si dissociano dai loro parenti. È la battaglia a cui chiamo il popolo e coloro che hanno sofferto di più dalla mafia e dalle istituzioni. Nessuno rimarrà indietro». Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Mimmo Famularo, Capitano Ultimo ha ricordato la sua carriera militare, l’arresto a Toto Riina e il contrasto alla criminalità organizzata. Sullo scioglimento dei comuni, con riferimento al caso di Tropea, ha detto: «Siccome non riescono a sciogliere le cosche, sciolgono i comuni creando un danno alla comunità. Poi arrivano commissari senza risorse, mentre le cosche continuano i loro affari». (Ma.Ru.)
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