COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati coinvolti nel processo scaturito dall’inchiesta “Cloaca Maxima”. L’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Cosenza e affidata ai carabinieri forestali ha dato seguito al consistente numero di denunce presentate dai cittadini residenti nelle aree contigue all’impianto di depurazione del fiume Crati. Il Collegio giudicante ha condannato Vincenzo Cerrone alla pena di 1 anno e 6 mesi più una multa di 8.000 euro; Dionigi Fiorita, Giovanni Provenzano, Annunziato Tenuta, Rosario Volpentesta sono stati condannati alla pena di 1 anno e mesi 4 e 6.667 euro di multa. Assolto Eugenio Valentini. Parti civili nel processo Legambiente, Consorzio Valle Crati, Wwf, Fare ambiente Laboratorio Verde di Cosenza.
Secondo la ricostruzione della procura, gli imputati a vario titolo avrebbero generato un deterioramento significativo delle acque del fiume Crati e del relativo ecosistema, alterandolo sotto l’aspetto chimico, fisico, olfattivo e visivo. Si parla, dunque, di sversamenti nel fiume Crati attraverso l’apertura di un bypass posto a monte della sezione ossidativa del depuratore. Nel corso d’acqua sarebbero finiti liquami non completamente depurati poiché sottoposti alla sola fase di sedimentazione primaria. Il cuore del problema è la depurazione a cui si lega la salute dei cittadini. (f.benincasa@corrierecal.it)
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