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“Il comune degli altri”

Scioglimento dei comuni, il prof Rolli sarà audito in Commissione parlamentare antimafia

Il docente di Diritto Amministrativo all’Università della Calabria è stato consulente Parlamentare della Commissione Antimafia

Pubblicato il: 06/05/2024 – 16:19
Scioglimento dei comuni, il prof Rolli sarà audito in Commissione parlamentare antimafia

COSENZA Il giurista e avvocato calabrese Renato Rolli, docente di Diritto Amministrativo all’Università della Calabria e già consulente Parlamentare della Commissione Antimafia, sarà audito il prossimo 7 maggio a Roma nella sede della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. Il docente è autore del libro “Il comune degli altri”, un testo sullo scioglimento degli organi di governo degli enti locali per infiltrazioni mafiose. Da esperto, Rolli sarà chiamato a discutere di proposte e analisi del fenomeno, soffermandosi sul ruolo dei comuni e sui numeri relativi agli Enti raggiunti dai tentacoli della mala.
In una intervista rilasciata a febbraio al Corriere della Calabria (leggi qui), il giurista aveva snocciolato dati e cifre. Un numero, quello dei comuni calabresi sciolti per infiltrazioni mafiose, arricchitosi dopo la recente decisione del ministero su Tropea. Le statistiche rappresentano una cartina tornasole del fenomeno. «Gli scioglimenti di consigli comunali disposti nel 2022 sono stati 11, di cui 4 in Campania, 3 in Calabria, 2 nel Lazio e 2 in Puglia. Nel 2023, ad essere commissariati sono 24 Comuni; capofila si conferma la Calabria, con i comuni di Rende e Capistrano, in provincia di Vibo Valentia. Dal 1991 al 2023 sono stati sciolti 373 consigli comunali per infiltrazioni mafiose, di cui 25 annullati a seguito di ricorso (dati aggiornati al 23 giugno 2023); a questi si aggiungono sette aziende ospedaliere. È evidente la diffusione a macchia d’olio del fenomeno mafioso».
Sempre al Corriere della Calabria, Rolli aveva suggerito delle possibili soluzioni suggerendo di «prevedere forme partecipative in una fase utile del procedimento». Secondo il giurista, infatti, il “momento” nel quale occorre avviare una partecipazione è rappresentato dalla fase iniziale, ovvero in quella di accesso della commissione d’indagine all’interno dell’ente». Per i soggetti interni all’ente, sarebbe l’occasione ideale per «descrivere in modo ottimale il funzionamento e le dinamiche che lo stesso Ente ha dovuto fronteggiare». Accanto alle proposte ed al nodo legato allo scioglimento dei comuni, si tratterà anche di un altro spinoso tema quello della incandidabilità. (f.b.)

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