«La mia certezza è che le mafie votano e fanno votare per il loro interesse. Ma se le mafie offrono è perché c’è qualcuno che compra». Così il procuratore di Napoli Nicola Gratteri dopo l’operazione che ieri a Napoli ha portato all’arresto di sette persone per scambio elettorale politico-mafioso. «Le mafie votano al miglior offerente: quindi si tratta solo di una predisposizione da parte di chi si candida per fare questo voto di scambio. Perché se le mafie offrono, c’è qualcuno che compra» ha continuato il magistrato in occasione della conferenza stampa di ieri. Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato il proposito di comprare veri e propri pacchetti di voti da 30 euro cadauno. A un mese dalle europee, Gratteri non nasconde la sua preoccupazione: «Io sono sempre preoccupato. Voi dovete pensare che qui nel distretto di Napoli abbiamo tra i migliori investigatori. Mi lamento un po’ del vuoto d’organico, mi mancano 19 sostituti procuratori. Però penso che ci sono le strutture, gli uomini e le donne in Procura per dar corso alle emergenze. La mia certezza è che le mafie votano e fanno votare, non c’è nessuna ideologia e non sono né di destra né di sinistra, né di centro».
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