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Minacce all’imprenditore Pino Trimboli, Goel ammesso come parte civile

L’annuncio ieri in occasione del sit in per Maria Chindamo: «Segnale forte che sancisce che la società civile è parte lesa in ogni azione mafiosa»

Pubblicato il: 07/05/2024 – 9:24
Minacce all’imprenditore Pino Trimboli, Goel ammesso come parte civile

REGGIO CALABRIA «Abbiamo appena ricevuto notizia che il Tribunale di Locri ha accolto la nostra richiesta di costituzione di parte civile nel processo contro le minacce di morte ricevute dal nostro socio Pino Trimboli». Ad affermarlo ai microfoni dei giornalisti, Vincenzo Linarello, Presidente di Goel – Gruppo Cooperativo, nel corso del sit-in in memoria di Maria Chindamo svoltosi con successo, ieri mattina, a Limbadi. Goel – Gruppo Cooperativo aveva presentato formale richiesta di costituzione di parte civile al Tribunale di Locri nei giorni scorsi, per il tramite di Goel Bio cooperativa agricola impresa sociale. Il gup ha riconosciuto a Goel la figura di danneggiato in quanto statutariamente esso si pone a protezione completa dei propri soci, per ogni forma di vessazione, sopruso e violenza, specie nel territorio ove il socio minacciato opera. «Questo – ha continuato ai nostri microfoni – è un segnale forte perché si sancisce che la società civile è parte lesa in ogni azione mafiosa. Noi dovremo inondare di azioni e costituzioni di parte civile contro ogni azione mafiosa. La ‘ndrangheta dovrà capire che ha contro tutto il popolo e non soltanto alcune sigle».

Pino Trimboli al fianco di Maria Chindamo

Presente all’evento anche lo stesso chef de “La Collinetta” Pino Trimboli che, commosso, ha affermato di «non sentirsi solo: essere parte di Goel vuol dire fare parte di una comunità attenta e carica di forza e dignità. Ogni volta che viene perpetrata una minaccia o compiuto un danneggiamento, non è solo la vittima a subirne il danno, ma l’intera collettività, lesa nell’immagine, nella credibilità economica, nei diritti fondamentali come quello della sicurezza. La costituzione di parte civile rende forte e visibile il danno subito dalle comunità che si stringono insieme alle vittime per ristabilire la giustizia violata». Nel periodo tra dicembre 2018 e gennaio 2019 a Pino Trimboli pervennero ben quattro lettere contenenti richieste estorsive e minacce gravissime: «Se non paghi 50 mila euro sei morto, ti brucio il ristorante, i figli e tutti i tuoi». Dopo che Trimboli sporse immediatamente denuncia alle forze dell’ordine, Goel reagì facendo quadrato attorno al proprio socio, lanciando una forte campagna stampa nazionale di solidarietà e animando un forte reazione del territorio.

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