LAMEZIA TERME «Un rapporto fitto nell’ambito del quale si è realizzato uno scambio corruttivo, avente ad oggetto, da un lato la promessa del compimento di atti amministrativi o comunque vantaggi per il gruppo, dall’altro, la promessa della successiva e poi effettiva erogazione – quale controprestazione, di somme di denaro a titolo di contributi destinati al “Comitato Giovanni Toti – Liguria». È quanto scrive il gip del Tribunale di Genova, Paola Faggioni, nell’ordinanza che nella giornata di ieri ha portato in carcere Paolo Emilio Signorini e ai domiciliai Giovanni Toti e Aldo Spinelli.
Nato in Calabria, a Palmi, nel Reggino, da mamma Carmela e papà Roberto, nostromo che nell’Oceano Atlantico troverà la morte nel naufragio della Bonitas, quando aveva solo 42 anni, Aldo Spinelli è uno storico imprenditore portuale e calcistico, con il Genoa prima, comprato nel 1985 e ceduto nel 1997, e poi con il Livorno dal 1999 fino al 2020. Il suo impero lo ha costruito iniziando dal trasporto via camion delle merci e dei container e da lì ha aggiunto pezzo dopo pezzo, intuendo lo sviluppo del mercato, centri intermodali, magazzini, terminal portuali.
Le accuse avanzate sono di di corruzione continuata. Nella ricostruzione del quadro accusatorio, gli inquirenti inseriscono un incontro nella imminenza delle elezioni amministrative di Savona. Si tratta di un pranzo avvenuto a bordo dello yacht di Aldo Spinelli, nel corso del quale quest’ultimo – alla presenza anche del figlio Roberto – «avanzava due precise richieste al Presidente Toti di elevata importanza per i suoi interessi imprenditoriali e ne otteneva un’immediata presa in carico», annota il gip nell’ordinanza. Spinelli, infatti, ha chiesto al governatore ligure di «trovare una soluzione per trasformare la spiaggia libera di Punta Dell ‘Olmo – sita tra il Comune di Celle Ligure e quello di Varazze – da “spiaggia libera” a “spiaggia privata” e di velocizzare la trattazione della pratica di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse pendente innanzi al comitato di gestione della A.d.SP e di assicurargliene il rinnovo per un numero assai elevato di anni». E Toti, come riporta ancora il gip, con due telefonate in rapida successione effettuate dallo yacht di Spinelli e alla presenza degli Spinelli, «si metteva immediatamente al “servizio” dell’imprenditore». Le richieste del privato erano accompagnate «dalla promessa di Spinelli di elargire un finanziamento al movimento politico di Giovanni Toti, promessa, peraltro, che veniva immediatamente accettata dallo stesso Toti», è scritto ancora nell’ordinanza.
LEGGI ANCHE: Elezioni in Liguria, i calabresi delusi dal candidato di Toti. «Lei è un pagliaccio»
Come annota ancora il gip nell’ordinanza, «nell’imminenza di almeno quattro diverse competizioni elettorali, si svolgevano degli incontri tra Toti e Spinelli (quasi sempre sullo yatch dell’imprenditore al sicuro da “sguardi indiscreti”) nel corso dei quali il primo chiedeva esplicitamente una “mano” per le imminenti elezioni e il secondo rispondeva a sua volta chiedendo ”la sistemazione” di varie pratiche di suo interesse rientranti nell’ambito di competenza funzionale della Regione Liguria». Gli inquirenti monitorano un incontro, in particolare, risalente all’1 settembre 2021 a bordo dell’imbarcazione yacht “Leila 2” di Aldo Spinelli. «Nel corso dell’incontro Toti, dopo essersi fatto carico di due precise richieste avanzate dagli imprenditori, pratica spiaggia dell’Olmo e pratica rinnovo del Terminal Rinfuse, accettava la promessa di un finanziamento in previsione delle elezioni ammnistrative fissate nei primi giorni del mese di ottobre 2021», scrive il gip. Durante l’incontro, come ricostruito dagli inquirenti, Toti avrebbe sollecitato un consigliere regionale presente insieme a loro «a trovare una soluzione per la “‘spiaggia di Punta dell’Olmo” e, al cospetto degli imprenditori presenti precisava la volontà di trasformare la destinazione della spiaggia», annota il gip. «(…) sto pranzando con l’intera famiglia Spinelli (…) bisogna trovare una soluzione per la spiaggia lì di Punta dell’Olmo… eh beh ci mettiamo lì…ma razionalizziamo le libere che ci sono attrezzate, accorpiamo, spostiamo… ma in realtà lì diventerà una concessione ma tanto mettiamoci un piede dentro e poi vediamo…». E ancora: «(…) magari in Regione dove c’è anche Marco e il nuovo nostro dirigente al Demanio vediamo che cosa si può tirare fuori…». A parlare è proprio il governatore ligure mentre è intercettato dalla pg. In particolare, il centro della discussione è la spiaggia di Punta dell’Olmo, tratto costiero antistante l’ex Colonia Bergamasca di Celle Ligure, acquisita dall’immobiliare Punta dell’Olmo S.p.A., società partecipata per intero dalla SPININVEST S.r.l. nella titolarità della famiglia Spinelli.
Sempre nel corso della stessa giornata, dopo circa venti minuti dalla prima telefonata, il governatore Toti, ancora in compagnia degli Spinelli a bordo dello yacht degli imprenditori, chiamava Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Come riporta ancora il gip nell’ordinanza, il tema oggetto delle conversazioni intercorse tra Toti, Spinelli e Sigorini era da «ricondurre all’istanza di rinnovo della concessione dell’area demaniale marittima tra ponte Rabattino e Ponte ex Idroscalo lato levante del porto di Genova», impiegata per le operazioni e servizi portuali dell’impresa Terminal Rinfuse Genova S.r.l., facente capo, in via maggioritaria, agli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli. Particolarmente significativo è il fatto che, circa un’ora dopo le conversazioni telefoniche, il Presidente della Regione «effettuava una telefonata alla referente della propria Segreteria politica nonché delegata ad operare sul conto corrente del “Comitato Giovanni Toti – Liguria” – dal contenuto della quale si evinceva chiaramente che era stato predisposto un versamento da parte di Spinelli in favore del Comitato Toti», annota il gip. «Mandi alla segreteria di Spinelli i documenti dove vogliamo che faccia un versamento, che lo fa normale, come tutti gli altri insomma» «ti fai dire chi è, così lo fai e poi dopo il resto ti dico a voce».
Nel corso della serata dell’1 settembre 2021, Toti telefona nuovamente Signorini. «(…) ti dico un po’ di Spinelli oggi… portiamo quella roba in Comitato il prima possibile che è (…) ma se riusciamo a farlo entro la metà di settembre mi fa comodo anche a me… quindi…». Secondo gli inquirenti e come riportato dal gip nell’ordinanza, «appare da subito evidente l’interesse di Toti di giungere alla proroga della concessione in termini veloci» al fine di «trarne un vantaggio personale». La fretta evidenziata da Toti, infatti, non può che essere riferita alla «promessa di finanziamento ricevuta nella stessa giornata da Spinelli in vista delle elezioni amministrative dei primi di ottobre e, quindi, alla necessità di ricevere il versamento in tempo utile per la competizione elettorale». Il rapporto di corrispettività tra il finanziamento e il rinnovo della concessione emerge, ancora, con più evidenza anche nella conversazione del 9 settembre del 2021, nel corso della quale «Toti tornava a sollecitare il finanziamento a Spinelli» e quest’ultimo, era esplicito nel chiarire che il finanziamento sarebbe stato erogato soltanto dopo «che la decisione del Comitato di gestione sul rinnovo della concessione nei termini richiesto», si legge ancora nell’ordinanza. «(…) il 29 va la tua roba… ricordati che io sto aspettando anche una mano…eh?» dice Toti a Spinelli che replica: «Si, si, ma te l’ho mandati, l’ho mandati…».
Le cose, però, non vanno come previsto, almeno non subito. I tempi di approvazione della proroga della concessione del Terminal Rinfuse, infatti, subiscono un imprevisto allungamento per effetto anche della opposizione da parte di alcuni componenti del Comitato di Gestione, «facendo momentaneamente “vacillare” l’esecuzione dell’accordo corruttivo». Solo alla fine di novembre – con il superamento delle divergenze all’interno del Comitato e in previsione dell’approvazione del rinnovo della concessione «i rapporti Toti e Spinelli torneranno ad essere sereni e il versamento già promesso verrà nuovamente esplicitamente richiesto da Toti e confermato da Spinelli», annota il gip. Ancora una volta Spinelli e Toti parleranno in modo esplicito sempre nel corso di un pranzo organizzato l’1 dicembre 2021 dall’imprenditore nel suo yacht con Toti e Signorini per «l’imminente e oramai scontata approvazione del rinnovo concessione, prevista per il giorno successivo», annota il gip. «(…) dai ora finiamo sta operazione qua – dice Toti – poi ci vediamo per parlare di un po’ di robe…» «festeggiamo le Rinfuse…». E Spinelli: «Quello ufficiale è il due per mille… tutto il resto… il resto dopo». (g.curcio@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x