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Agente penitenziario schiaffeggiato e stretto al collo da un detenuto nel carcere di Palmi

La vittima è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di 5 giorni. D’Agostino (Osapp): «Scarse risorse»

Pubblicato il: 10/05/2024 – 10:52
Agente penitenziario schiaffeggiato e stretto al collo da un detenuto nel carcere di Palmi

PALMI Un agente della Polizia penitenziaria è stato aggredito all’interno del carcere di Palmi. Lo rende noto il segretario provinciale del sindacato Osapp Marco D’Agostino. «Un detenuto di origine siciliane – afferma – dopo esser stato più volte invitato a rientrare nella propria camera di pernottamento ha schiaffeggiato, spintonato e stretto al collo l’agente di sezione e solo l’intervento di un congruo numero di personale allertato ha evitato il peggio. Subito dopo l’agente è stato accompagnato nell’infermiera dell’istituto per le prime cure del caso e successivamente al nosocomio da dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni». «Nella circostanza – afferma D’Agostino – non possiamo mancare di evidenziare come la Polizia penitenziaria in Calabria stia subendo il disagio di una organizzazione complessiva che non funziona e da correggere sottodimensionata negli organici e poco attenzionata dalla politica e dall’amministrazione Penitenziaria e continua a essere sovraesposta e vessata dall’inefficacia del sistema». Secondo il sindacato, in Calabria, «la gravissima carenza degli organici e le scarse risorse hanno determinato e determinano una criticità di straordinaria entità ed è solo grazie allo spirito di sacrificio, appartenenza e professionalità messa in campo che si evitano maggiori e più gravi conseguenze». «Purtroppo – conclude D’Agostino – oggi non bastano proclami e annunci, serve subito un decreto carceri per affrontare l’emergenza, deflazionare la densità detentiva, rafforzare la Polizia penitenziaria ed efficientare il servizio sanitario, per far fronte al disastro penitenziario e che pone la Polizia penitenziaria ai confini di un sistema penitenziario, particolarmente in Calabria, in un contesto ad alto rischio e prima che accada l’irreparabile, più di quanto non sia già successo, il Governo si dia una mossa e prenda compiutamente atto dell’emergenza».

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