ROMA Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarebbe intenzionato a non firmare il decreto-legge Agricoltura voluto da Francesco Lollobrigida e approvato lunedì scorso in Consiglio dei ministri. Lo riferiscono organi di stampa nazionali tra cui il Fatto Quotidiano, secondo cui il provvedimento per il Quirinale presenterebbe diverse problematiche. I punti ritenuti maggiormente critici sono tre: la prima incongruenza riguarda l’accorpamento (articolo 9) della società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sin) nell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Accorpamento giustificato con la “razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica”. Secondo il Quirinale, però, non ci sarebbero i requisiti per la decretazione d’urgenza. Anche sul punto che riguarda il divieto di installare pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli il Colle ha avanzato le proprie perplessità. Prima del Cdm, quando Lollobrigida ha fatto inserire la norma, si è consumato uno scontro col ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha fatto sapere di non condividerla. Lollobrigida, incassando l’appoggio di Coldiretti, da sempre contraria all’agrivoltaico, si è attirato le critiche di Elettricità Futura, Utilitalia e, tra le altre, dell’associazione Italia Solare. La norma, infatti, mette a rischio almeno 45 miliardi di euro di investimenti, oltre a scontrarsi con l’obiettivo di abbassare le tasse per gli italiani e raggiungere una maggiore indipendenza energetica. L’ultimo punto, considerato critico, è quello che riguarda lo spostamento dei carabinieri forestali sotto il controllo del ministero dell’Agricoltura. Attualmente i forestali dipendono in tutto e per tutto dal ministero della Difesa, ma l’articolo 10 del decreto stabilisce che il “Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipende funzionalmente dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”. Così facendo Lollobrigida realizza il sogno di cacciatori (e bracconieri), le cui irregolarità, durante l’attività venatoria, vengono denunciate proprio dai carabinieri forestali. Fonti di governo tuttavia fanno sapere che “sono in corso interlocuzioni col Quirinale” sul dl Agricoltura. Lo stesso ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, parlando dalla Calabria, ha confermato le interlocuzioni in atto, osservando: “Le interlocuzioni sono sempre ben accette tra i diversi livelli istituzionali, c’è ovviamente – ognuno per la propria competenza – il dovere e la necessità di ragionare su quali siano gli strumenti, gli elementi che possono essere utili a migliorare un provvedimento o semplicemente un percorso più idoneo per garantire alcuni obiettivi che un governo si deve porre attraverso il dibattito interno. Io – ha aggiunto Lollobrigida – ho proposto un decreto, e a mio avviso quel decreto copre non solo le emergenze ma anche alcune criticità che possono essere rimosse, e quando c’è una criticità c’è sempre il requisito di urgenza, specie se si tratta di provvedimenti che riguardano un settore strategico come l’agricoltura. Il governo ha condiviso e approvato all’unanimità questo decreto e quindi adesso c’è una seconda fase in discussione con la presidenza della Repubblica per quelli che sono gli adempimenti sostanziali. Io – ha proseguito il ministro Lollobrigida – non penso mai che un’autorevolissima fonte come il Quirinale abbia un ruolo di mera ratifica ma penso che abbia un ruolo anche di supporto all’azione del governo nell’interesse nazionale. Quindi c’è da questo punto di vista una comunanza di obiettivi: ci possono essere delle cose da limare sulle quali non abbiamo mai pensato che i preziosi consigli del Quirinale potessero essere superflui”.
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