REGGIO CALABRIA «Mamma… ho lasciato cadere il telefono in acqua e ora non funziona. Ho un nuovo numero. Puoi scrivermi ora un messaggio su Whatsapp?». E ancora «Mamma ho il telefono rotto e questo è il nuovo numero». Non sono davvero sms di figli alle proprie madri, ma il testo di messaggi che celano in realtà una truffa che può portare le potenziali vittime a rispondere contattando il numero indicato permettendo a malviventi di entrare in possesso di dati sensibili e coordinate bancarie. In Calabria, così come in altre parti d’Italia, sono sempre più frequenti le segnalazioni e le denunce alle forze dell’ordine. Anche sui social si susseguono sempre più insistentemente i post che denunciano tentativi di truffe di questo genere, che fortunatamente, spesso grazie all’attenzione dei congiunti delle potenziali vittime – spesso anziani – non vanno a buon fine.
Una tecnica di truffa che si aggiunge a quella dei malviventi che si presentano alla propria vittima fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine inscenando un finto incidente nel quale sarebbe stato coinvolto un congiunto. Sia in questi casi che in quelli dei messaggi i truffatori cercano di attirare l’attenzione delle vittime spaventandole e colpendole emotivamente. Negli ultimi giorni è stata particolarmente colpita la Locride, ma le segnalazioni arrivano da ogni parte della Calabria. «Vi chiedo di prestare la massima attenzione perché in queste ore diversi concittadini sono vittime di una truffa. Vengono contattati da truffatori che si spacciano per rappresentanti delle Forze dell’Ordine e inventano che uno dei familiari ha avuto un incidente oppure è in stato di fermo per poi chiedere soldi. Prestate attenzione, non fidatevi e non spaventatevi», è il messaggio diffuso sui social dal sindaco di Bovalino e presidente dell’Associazione dei Comuni della Locride Vincenzo Maesano. (m.r.)
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